
Covid e scuola, aule riaperte il 7 gennaio, intesa governo-enti locali
Accordo in Conferenza unificata: nella prima fase lezioni in presenza al 50% poi 75%. Ma molti studenti sono già tornati sui banchi dopo il passaggio di alcune Regioni a zone con minori restrizioni. Ecco la situazione nel nostro Paese poco prima delle vacanze di Natale
Alla fine è scattata la luce verde per il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. La decisione è stata presa in maniera collegiale da governo, regioni, comuni e province in Conferenza Unificata e prevede in una prima fase il rientro il 7 gennaio del 50% di alunni, che slitterà nell'arco di pochi giorni - forse di una sola settimana - al 75, incremento che dovrà essere autorizzato da un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza
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"Con le prefetture a livello provinciale c'è un tavolo dei ministri da giorni per coordinarsi e trovare soluzioni flessibili. Ho raccomandato - ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista della ripresa della scuola il prossimo 7 gennaio - perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese. Nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti"
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La conferma arriva dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina: "Felice per l'intesa siglata con Regioni, Province, Comuni. Studentesse e studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all'impegno di tutte le istituzioni coinvolte"
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Sulla stessa linea è la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ospite a "L'intervista di Maria Latella" su Sky TG24: "Vogliamo riaprire" le scuole "il 7 gennaio", "stiamo lavorando con le ministre Azzolina e Lamorgese, insieme ai prefetti, per definire modelli organizzativi territoriali. Ogni provincia avrà il suo modello organizzativo, alcune lo hanno già definito"
De Micheli a Sky TG24: "Vogliamo riaprire le scuole il 7 gennaio"
Il governo è dunque pronto ad attuare il piano operativo per garantire le operazioni di tracciamento dei contagiati e per l'applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell'ambito scolastico: è quanto previsto nell'accordo e nelle linee guida concordate da Regioni, province e comuni per il corretto svolgimento dell'anno scolastico
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"La scuola superiore riapre il 7 gennaio. È un bene per tutti, senza distinzioni. Lavoriamo per assicurare le migliori condizioni possibili e per garantire sicurezza ai ragazzi e tranquillità alle loro famiglie". Lo dichiara il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Il piano prevede, anche con l'ausilio delle autorità sanitari militari, la presa in carico di eventuali persone sintomatiche

Il documento prevede anche la realizzazione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole "sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola"

Il piano, inoltre, prevede la riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell'anno scolastico

Il documento esplicita che una eventuale sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza dovrà essere prevista "come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche"

Non tutti però sono d'accordo con la riapertura delle scuole già dal 7 gennaio: sono quasi 4mila, in pochi giorni, le adesioni alla petizione on-line promossa dall'associazione datoriale Unsic per proseguire con la didattica a distanza nelle scuole superiori dopo l'Epifania. L'obiettivo, spiegano, è quello di prevenire o attenuare una terza ondata di contagi che sarebbe più deleteria delle precedenti, soprattutto per la concomitanza con le influenze stagionali, con gli ospedali in sofferenza e con il processo vaccinale

La nuova variante britannica del Covid, però, potrebbe accrescere i timori per la riapertura delle scuole a gennaio

Il virus "sembra essere più facilmente trasmissibile da giovani e bambini", ma ulteriori ricerche sono ancora "in corso". Lo ha detto l'inviato speciale dell'Oms per la pandemia, David Nabarro, a Sky News

Intanto, in Emilia-Romagna niente doppi turni, mattino e pomeriggio per la ripresa delle scuole, il 7 gennaio, con il 75% di studenti in presenza

Sempre in Emilia-Romagna è previsto l'utilizzo di altri 172 autobus urbani ed extraurbani, per un totale di 522 bus e 10 milioni di chilometri di servizi aggiuntivi (dal 7 gennaio a giugno, con la fine dell'anno scolastico), e orari d'ingresso rimodulati nelle scuole dove è necessario

In Sicilia scuole sempre più sicure: dalla rilevazione dell'ufficio scolastico regionale emerge che nell'ultima settimana su 429.251 alunni di 543 scuole (93% del primo ciclo) i positivi sono 957, pari allo 0,22%, mentre una settimana fa l'indice era dello 0,28%. L'incidenza più bassa è nella scuola dell'infanzia: 80 su 93.785 (0,09%), 23 in meno di sette giorni fa (-22%). Nella primaria i positivi sono 459 su 197.998 (0,23%), 122 in meno (-21%), mentre nella scuola di primo grado 418 su 137.468, 150 in meno (-26%) di una settimana fa

Sull'Isola migliora anche il rapporto medio tra alunni positivi e classi con alunni positivi, che adesso è pari a 1,15. "In particolare - spiega l'ufficio scolastico regionale - più il rapporto è vicino al valore 1, più evidenzia una situazione con assenza di focolai (o cluster) o in cui, comunque, questi ultimi sono in numero molto limitato"

In Toscana previsto uno screening mirato sugli studenti di 150 scuole superiori toscane (14-19 anni), sui territori comunali dove il contagio serpeggia di più, e sui lavoratori a rischio più elevato