Il sistema dovrebbe entrare in funzione, al momento, per previsioni intorno ai 130 cm. Nella giornata di ieri la marea è salita a 138 cm rispetto a una previsione intorno ai 122 cm, livello per il quale l'impianto non era stato avviato. Oggi, per precauzione, nonostante la previsione sia di 123 cm le dighe mobili sono state azionate
Il meteo mette sotto scacco il Mose, facendo finire Venezia, nella giornata dell'8 dicembre, sotto 138 centimetri di acqua. E' bastata una rapida evoluzione in negativo delle condizioni meteo, con forti venti di scirocco per gettare letteralmente al vento le performance delle paratoie delle ultime settimane. Adesso il Mose è entrato in funzione, ma vediamo perché ieri non si è attivato
Maltempo, allerta su quasi tutta l'Italia. Mose in azione a Venezia
Ad ammettere che qualcosa non ha funzionato è stata per prima Cinzia Zincone, a capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest. "Siamo in una fase sperimentale del Mose, nella quale si alza quando c'è una previsione di 130 centimetri: l'allerta viene data 48 ore prima - ricorda una delle due donne alla guida della cabina di regia del sistema di dighe mobili, insieme alla supercommissaria Elisabetta Spitz - per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative"
Torna l'acqua alta a Venezia. FOTO
Dietro al funzionamento del Mose, secondo quanto spiegano i responsabili del sistema, c'è un lavoro preparatorio che non può essere improvvisato, anche nella fase di esercizio provvisorio che durerà per tutto il prossimo anno. "Nonostante a Venezia si parli di 'strucare el boton' (pigiare il bottone), in realtà l'operazione - aggiunge Zincone - nasce con molto anticipo e va preparata"
Come funziona il Mose
Anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha spiegato cosa non ha funzionato e soprattutto quanto l'imponderabile abbia giocato un brutto scherzo alla città. "Avevamo una previsione di massima di marea di 125 centimetri, ma in mare il vento è cresciuto molto, ha avuto una forza straordinaria, non prevista. E' montato dalla Croazia e ha fatto uno scirocco molto forte, in concomitanza con le piene dei fiumi Tagliamento e Piave. Tutto questo ha aumentato il livello lungo la costa"
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Anche Brugnaro ha ammesso che bisogna immaginare, sulla scorta di questa esperienza che ha messo in crisi il Mose, qualche ritocco alle procedure. "Bisognerà mettere probabilmente il sistema in preallarme - suggerisce il sindaco- anche ad un livello più basso"
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Certo è che la città è ripiombata in un incubo che pareva archiviato, sommersa dalla marea ma soprattutto dalle polemiche
La Basilica di San Marco ha nuovamente subito l'assalto della marea, che ha allagato il nartece insinuandosi anche nelle prime cappelle. "La situazione è terribile, siamo sotto l'acqua in maniera drammatica", ha osservato Carlo Alberto Tesserin, Procuratore della Basilica di San Marco
Anche per gli esercenti quello di ieri è stato un giorno da dimenticare. "E' drammatico e vergognoso non considerare un'acqua alta eccezionale di questo tipo - attacca Claudio Vernier, responsabile del Bar Gelateria al Todaro e Presidente dell'Associazione Piazza San Marco -. La previsione di almeno 125 centimetri di massima c'era già da ieri, quindi non alzare le paratoie è stata una decisione quantomeno opinabile"
Ed oggi, nonostante la previsione di marea sia inferiore ai 130 cm previsti per l'attivazione del Mose, il sistema è comunque entrato in funzione
Le 78 paratie alle tre bocche di porto (Lido, Alberoni e Chioggia) del Mose sono state alzate prima dell'alba di oggi per una previsione di marea di 123 cm sul medio mare intorno alle 9:30. Altre maree eccezionali sono previste da oggi fino a venerdì. Il Centro maree del Comune prevede che per domani i il picco sarà di 135 centimetri alle 7.15 e l'11 di 140 centimetri alle 7.55