
Coronavirus, si lavora al nuovo Dpcm: ecco le misure al vaglio del governo
Il decreto, inizialmente previsto per lunedì 2 novembre, potrebbe slittare a martedì 3. Al momento sembra esclusa l'ipotesi di un lockdown generalizzato, più probabili limitazioni agli spostamenti e chiusura dei negozi alle 18 nelle aree a rischio (ossia dove l'indice Rt è più alto). Le Regioni chiedono invece misure uniformi in tutto il Paese. Possibili nuove norme su negozi, scuole e musei. Il ministro della Salute Roberto Speranza: "Due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali"

In arrivo un altro Dpcm da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un decreto che dovrebbe contenere nuove e più stringenti limitazioni per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus. Sembra comunque escluso un lockdown generalizzato, più probabili chiusure locali e limitazioni agli spostamenti dalle 18. Ma è braccio di ferro fra Regioni e governo
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Conte sarebbe d'accordo con le Regioni sulla richiesta di misure più restrittive ma, in base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, a differenza di quanto vogliono i governatori, il premier sarebbe orientato a modularle in base alla diffusione territoriale del Covid. Il varo del nuovo Dpcm, inizialmente previsto per lunedì 2 novembre, potrebbe slittare a martedì 3 perché sono ancora diversi i nodi da sciogliere
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Lunedì 2 novembre il presidente del Consiglio terrà sia alla Camera che al Senato comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza. A Montecitorio il premier riferirà alle 12, seguirà un dibattito che si concluderà con i voti sulle risoluzioni di maggioranza e opposizione. Poi Conte andrà alle 17 a Palazzo Madama. In ogni caso, prima di andare a riferire alle Camere, alle 9 il presidente del Consiglio incontrerà ancora Regioni, Anci e Upi alla presenza del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia
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Tra le aree interessate ci sarebbero le aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova e Torino, una parte del Veneto e alcune Regioni meridionali, come la Campania (Foto: Ipa)
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Gli esperti avrebbero comunque sottolineato la necessità di attendere ancora qualche giorno per vedere gli effetti del Dpcm del 24 ottobre, e hanno anche ribadito la necessità di rivedere le modalità del trasporto pubblico

Non è escluso che possa arrivare anche uno stop agli spostamenti fra le Regioni. Il Dpcm "andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino ad ora, facendo leva su qualche misura come la limitazione agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro", ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli

Possibili anche nuove limitazioni ai negozi che potrebbero dover chiudere a un orario anticipato: l'ipotesi è quella di uno stop alle attività commerciali alle 18, come già previsto per bar e ristoranti. Ma nelle Regioni più a rischio, quelle dove il contagio corre veloce, potrebbe arrivare la chiusura anche a pranzo per bar e ristoranti, con consegna e asporto consentiti. Anche le attività commerciali e di cura alla persona (tranne farmacie, parafarmacie, tabacchi e alimentari) potrebbero dover chiudere, così come i musei

Tra le ipotesi prospettate da alcune Regioni - che, secondo quanto si apprende, sarebbero Lombardia, Piemonte e Liguria - ci sarebbe quella di limitare gli spostamenti per gli over 70 (Foto: Ipa)

Le Regioni avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia e non localizzate. Ma una nota della Conferenza delle Regioni puntualizza: "Ampi passaggi della interlocuzione dei presidenti delle Regioni sono stati però decontestualizzati, estrapolati, in qualche caso anche travisati, e pubblicati da alcune agenzie di stampa, creando le condizioni per un disorientamento dell'opinione pubblica e non certo quelle per una informazione aderente ai fatti"

Al vaglio anche un possibile divieto di uscire da casa dopo le 18 o le 21 salvo motivi di lavoro, salute o necessità

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che nelle prossime 48 ore si costruirà "insieme il Dpcm su due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali. Sul primo punto è vigente l'ultimo Dpcm. Possiamo anche alzare l'asticella nazionale su alcuni punti condivisi, e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento"

"In Europa la convivenza col virus senza misure restrittive non sta reggendo - ha detto il ministro Speranza -. Abbiamo una disponibilità di terapia intensiva maggiore di marzo e non abbiamo necessità di rincorrere materiali in giro per il mondo, ma dobbiamo oggi abbassare la curva dei contagi"

Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia ha ricordato che il documento dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e il sistema di monitoraggio condiviso con scienziati e Regioni ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente se un Rt supera un certo livello

Per Boccia, per esempio, la soluzione per le scuole non dovrebbe essere univoca, "ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità, ndr) in ogni Regione". Le Regioni possono intervenire anche sulla mobilità in base alle esigenze e criticità del proprio territorio: qualsiasi decisione vogliano prendere, il ministro delle Autonomie ha assicurato che il governo sarà "al loro fianco con ogni forma di sostegno"