
Covid, dal lockdown al rientro a scuola: l’83% dei genitori non è sereno in questa fase
Hasbro ha condotto un’indagine su 2mila famiglie per parlare dello stato emotivo e del ruolo del gioco in casa. In molti non si sono detti tranquilli in questa fase difficile e hanno parlato di ansia, paura di sbagliare e di difficoltà nel gestire questa situazione

Prima il lockdown, le preoccupazioni per il lavoro e i figli chiusi in casa, poi il rientro a scuola e nuove paure per quel che succede fuori. Un’indagine condotta da Hasbro spiega che l’83% dei genitori non si sentono tranquilli in questo momento ancora segnato dalla pandemia di coronavirus
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L’azienda, leader nel settore dei giochi da tavolo, ha condotto un’indagine sull’Hasbro Community italiana sulla situazione delle famiglie nel nostro Paese e il ruolo del gioco in questo nuovo contesto storico e sociale
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La ricerca ha coinvolto oltre 2mila genitori, in prevalenza mamme, ai quali sono state fatte diverse domande sulla loro condizione attuale
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I risultati sono stati poi interpretati dalla psicologa e psicoterapeuta Marta Rizzi
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Dalle risposte ricevute è emerso che solo il 17% dei genitori intervistati si sente abbastanza tranquillo in questa fase
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La stragrande maggioranza, ovvero il restante 83%, ha dichiarato di avere malesseri di qualche tipo

Il 22% è in ansia, il 21% perde la calma con più facilità, il 20% non riesce a dormire e un altro 20% manifesta pensieri negativi

In questo periodo quasi il 70% degli intervistati ha percepito una sensazione di affaticamento nel gestire disparate attività in simultanea

Una delle principali fonti di stress, per il 56% dei genitori, è stata la conciliazione dei diversi ruoli da ricoprire (genitore, lavoratore, coniuge)

In molti hanno manifestato anche un’ansia da perfezione: il 64,5% della comunità di genitori coinvolti ha detto di aver avvertito la percezione di non riuscire a fare tutto e bene, nonostante i propri incessanti sforzi

Come spiega l’indagine, ormai ritrovarsi a fare i conti con eventi imprevisti fa parte della nostra quotidianità, ma non ci saremmo affatto abituati

Infatti, il 67% degli intervistati ha provato una sensazione di ansia, dettata proprio dall’incertezza e dall’incognita

Il 56% dei genitori ha avuto paura di sbagliare nel fare qualcosa o nel prendere una determinata decisione in famiglia

Il 65% ha avuto la sensazione di non riuscire a fare nulla in modo accurato e dettagliato, a causa della frenesia e della necessità di reagire a una situazione di emergenza sotto vari fronti

Dall’inizio della pandemia, il 68% dei genitori ha spiegato di essersi sentito sotto pressione durante lo svolgimento delle attività, personali o lavorative

A risentirne è stato anche il dialogo in casa. Il 57% degli intervistati ha percepito alcune difficoltà nella comunicazione in famiglia, con un amento dei casi e dei momenti di incomprensione

Tra i motivi di incomprensione c’è il fatto di essersi sentiti più vulnerabili e irascibili (21%), o perché si è vissuto tanto tempo insieme (20%), o perché a qualcuno è capitato di conoscere tratti nuovi di sé o degli altri (16%)

Per il 44% dei genitori in questa fase è stato difficile rispondere in maniera chiara ed esaustiva alle domande e alle curiosità dei bambini su cosa stesse succedendo al loro mondo e alle loro abitudini

Ma infine anche qualche dato positivo sul gioco: il 37% lo ha vissuto come un modo divertente per distrarsi da ciò che stava accadendo, il 27% come un’occasione per rilassarsi insieme, il 12% declinandolo in tutte le attività, come la cucina, il riordino, i compiti

La quasi totalità degli intervistati, il 96%, ha attribuito un significato speciale a questa attività. Lo ha spiegato anche la psicoterapeuta Marta Rizzi: “Il gioco, durante il lockdown e nei periodi successivi, ha rappresentato una vera e propria scoperta per i nuclei familiari, che hanno ritrovato in esso un’isola”