Omicidio Lecce, dopo l'interrogatorio il gip convalida l'arresto di De Marco

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Il 21enne reo confesso rimane in carcere, in isolamento, e viene controllato a vista. Nel suo appartamento sono stati trovati altri biglietti nei quali il giovane avrebbe delineato ulteriori particolari sul piano omicida, che sarebbe dovuto durare circa un'ora e mezza. "Ha risposto a tutto", hanno dichiarato i legali del ragazzo 

Antonio De Marco, il 21enne reo confesso dell'omicidio a Lecce di Daniele De Santis ed Eleonora Manta rimane in carcere. Così ha deciso il gip Michele Troiello dopo averlo interrogato nella mattinata di giovedì 1 ottobre. Il giovane era stato fermato il 28 settembre e aveva confessato  l'assassionio nell'interrogatorio successivo. De Marco si trova in isolamento giudiziario e viene controllato a vista continuamente, una disposizione dettata dalla giovane età del detenuto e dal fatto che per la prima volta viene a contatto con il contesto carcerario.

Si trova in custodia cautelare

Il gip del Tribunale di Lecce Michele Toriello ha convalidato l'arresto di De Marco, confermando la custodia cautelare in carcere. L'udienza di convalida è cominciata nel carcere di Lecce a partire dalle 9.30 si è conclusa poco dopo le 13.30. Il gip Toriello e la pm Maria Consolata Moschettini hanno lasciato il carcere seguiti dai difensori dello studente. "Ha risposto a tutte le domande che sono state poste", hanno riferito gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, difensori di De Marco.

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L'isolamento in carcere

Al colloquio d'ingresso con lo psicologo del carcere, il ragazzo avrebbe parlato pochissimo, apparendo confuso. "È molto scosso e molto provato da questa situazione", ha detto il difensore d'ufficio, Andrea Starace, che l'ha visitato e oggi è stato sostituito da un difensore di fiducia. "È consapevole della delicatezza e della gravità dell'intera vicenda. È molto confuso e sofferente rispetto a quello che è successo", ha affermato il legale.

Emersi altri dettagli sul piano omicida

Intanto, ulteriori dettagli sulla responsabilità dello studente 21enne arriverebbero dal materiale sequestrato nella casa dove si era trasferito a fine agosto, dopo che De Santis gli aveva chiesto di lasciare la stanza che aveva avuto in affitto per una decina di mesi nell'appartamento poi teatro della tragedia, dove Daniele ed Eleonora erano andati a convivere. Tra i documenti recuperati nella casa di De Marco, c'è un altro bigliettino manoscritto, analogo a uno di quelli persi dal killer (in tutto cinque bigliettini insanguinati) sul luogo del duplice omicidio, che contiene il cronoprogramma dettagliato del delitto. In questo foglietto sono indicati i tempi di percorrenza da casa sua alla casa dei due fidanzati, e il tempo di permanenza in casa e il tempo necessario a completare la realizzazione del piano, che comprendeva l'irruzione in casa con il doppione delle chiavi trattenuto di nascosto, l'immobilizzazione di Daniele ed Eleonora, le torture, la cancellazione delle tracce con varechina e soda, poi il ritorno a casa. Il tutto, secondo il piano definito, doveva compiersi nell'arco di un'ora e mezza, ma è durato molto meno. Probabilmente a causa della reazione di Daniele ed Eleonora, sorpresi in casa all'ora di cena.

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Il testimone chiave che conferma la tempistica dell'omicidio
 

A confermare la tempistica c'è anche un testimone chiave, che era per strada con il cane quando ha sentito delle grida strazianti provenire dal palazzo e ha chiamato una prima volta i carabinieri. Quando ha poi visto l'omicida uscire con un grosso coltello da caccia, ha chiamato una seconda volta il 112. Tra le due telefonate passano poco meno di 10 minuti.

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