Originario di Casarano, paese della provincia leccese, il 21enne studente alla facoltà di Infermieristica era stato un coinquilino dei due giovani uccisi: aveva abitato in affitto in una stanza nella casa che poi De Santis aveva deciso di ristrutturare per andare a viverci con la fidanzata
È Antonio De Marco l’assassino reo confesso di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, i due ragazzi uccisi a coltellate lo scorso 21 settembre a Lecce. L’omicida è uno studente 21enne che frequenta la facoltà di Infermieristica ed è originario di Casarano, paese della provincia di Lecce. Fino allo scorso agosto, riporta la Procura che segue il caso, "era stato un coinquilino" dei due ragazzi: aveva abitato in affitto in una stanza nella casa che poi Daniele De Santis aveva deciso di ristrutturare per andare a viverci insieme alla fidanzata Eleonora. Dal 30 ottobre del 2019 al 30 novembre dello stesso anno, infatti, De Marco aveva condiviso l'appartamento con la ragazza, ma la coabitazione non era stata facile, secondo quanto ha riferito una testimone amica della donna: "Eleonora...ultimamente non si trovava a suo agio...perché' l'appartamento era condiviso da altre persone".
Una vendetta come possibile movente
Il duplice omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta potrebbe essere stato motivato da semplice desiderio di "vendetta". Secondo quanto riportato dall’agenzia Agi, che riprende l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del giovane, nei primi giorni di luglio sul “proprio profilo Facebook l’omicida pubblicava un post tratto dal blog 'Universo psicologia' intitolato 'il desiderio di vendetta'”. Un articolo che stigmatizzava tale sentimento, ma che De Marco commentava con queste parole: “Un piatto da servire freddo...è vero che la vendetta non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto' accompagnandolo con due faccine sorridenti”.
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In quei giorni, - secondo quanto riportato nell'ordinanza - Antonio De Marco aveva chiesto a De Santis di affittargli la stanza in cui aveva già alloggiato durante il tirocinio universitario. De Santis ne aveva scritto alla fidanzata Manta: "Nella medesima data sulle utenze delle vittime rimaneva memorizzata una chat nel corso della quale, dopo che De Santis aveva preannunciato a Manta la richiesta di locazione 'dell'infermiere', entrambi commentavano con una risata, scrivendo testualmente 'ahah...', il possibile ritorno del medesimo e la ragazza chiosava scrivendo 'tutto torna come prima XD'". "Tale scambio di battute - sottolinea il magistrato - è da ricondurre verosimilmente alla volontà dei due di deridere il ragazzo" in merito a quanto accaduto nella casa durante la precedente permanenza di De Marco.
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In base alle indagini, l’omicida, che ha agito con inaudita ferocia ed è rimasto impassibile durante l'arresto, aveva pianificato una sorta di azione dimostrativa: voleva immobilizzare, torturare e uccidere la coppia, per poi ripulire tutto con detergenti e lasciare una scritta sul muro con un messaggio per la città. De Marco avrebbe progettato a lungo il suo piano curando i minimi dettagli: durante la fuga, ha spiegato il pm De Castris, ha perso alcuni bigliettini che contenevano non solo la mappa che indicava come evitare le telecamere di sicurezza della zona, ma anche i particolari "delle attività prodromiche" che avrebbero dovuto precedere l'omicidio. Proprio mentre scappava, però, De Marco ha comunque imboccato qualche strada dove le telecamere hanno ripreso il suo passaggio. Inoltre, le forze dell’ordine hanno monitorato i suoi dialoghi, le conversazioni, le frequentazioni e le abitudini del 21enne che sarebbero rimaste le stesse: prima dell’arresto, infatti, l’omicida ha continuato a frequentare regolarmente le lezioni di Scienze Infermieristiche all'ospedale “Vito Fazzi”.