Test medicina 2020, dai documenti alle regole anti-Covid: tutto quello che c'è da sapere

Cronaca
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Al via dalle 12 la prova di ammissione: gli iscritti sono 66.638 per 13.072 posti. I candidati devono presentarsi con la mascherina, un documento e le ricevute di iscrizione e pagamento della quota nell’ateneo più vicino alla loro residenza. La prova è composta da 60 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in massimo 100 minuti. Il ministro Manfredi sul nodo di chi non può presentarsi perché si trova in isolamento fiduciario: “È un tema molto delicato, è all'attenzione del governo”

Sono 66.638 gli iscritti al test per la facoltà di Medicina che oggi, dalle 12, affrontano la prova per aggiudicarsi uno dei 13.072 posti a disposizione (LE FOTO): ne passerà uno su cinque. Un esame, quello del 2020, segnato inevitabilmente dalla pandemia di Covid-19 e dalle norme di sicurezza da rispettare (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). E rimane il nodo di chi non può partecipare perché si trova in isolamento fiduciario.

Cosa serve

I candidati sono circa 2mila in meno rispetto all'anno scorso. Chi sostiene il test deve arrivare con mascherina, documento di identità e le ricevute dell’iscrizione e di pagamento del contributo dovuto all’ateneo. Senza questi documenti o se ci si dovesse presentare in ritardo, non si verrà ammessi alla prova.

L’esame nell’università più vicina

Una delle novità di quest’anno è che, per evitare troppi spostamenti tra regioni, i candidati non sostengono il test nell’università indicata come prima preferenza ma in quella più vicina al loro indirizzo di residenza.

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La prova di ammissione

Il test è composto da 60 quesiti a risposta multipla a cui bisogna rispondere in massimo 100 minuti: 18 sono di biologia, 12 di cultura generale, 12 di chimica, 10 di ragionamento logico e 8 di fisica e matematica. Al candidato vengono attribuiti 1,5 punti per ogni risposta esatta, meno 0,4 punti per ogni risposta sbagliata e 0 punti per ogni risposta non data. La graduatoria nazionale verrà pubblicata il 29 settembre.

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Il governo valuta le opzioni per chi è in isolamento

"C'è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall'università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c'è un'organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti", ha assicurato il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, alla vigilia dei test. Poi, interrogato sulla questione di chi non può sostenere l’esame perché si trova in isolamento fiduciario, il ministro ha spiegato: "Questo è un tema molto delicato dal punto di vista giuridico. È all'attenzione del governo, stiamo valutando tutte le opzioni. Facciamo i test per la maggioranza dei ragazzi, poi valuteremo queste situazioni particolari".

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