Davanti agli ingressi dell’ateneo, alcuni studenti del Fronte della Gioventù Comunista hanno srotolato uno striscione con la scritta "La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va abrogato"
È iniziato tra le proteste il primo giorno di test d’ingresso a Medicina all’Università di Torino. Davanti agli ingressi dell’ateneo, alcuni studenti del Fronte della Gioventù Comunista hanno srotolato uno striscione recante la scritta "La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va abrogato".
"Il governo crede davvero che aggiungendo 5.000 posti solo per quest'anno, si risolverà il problema di un sistema sanitario al collasso?", chiede in una nota Ivan Boine, segretario provinciale del Fgc. "Da tempo si denuncia la mancanza di almeno 50mila infermieri e di decine di migliaia di medici - aggiunge -. Vediamo operare tagli sistematici e attuare misure in sostegno alle cliniche private che lucrano sulla salute e di fronte al virus hanno fatto finta di niente. Proprio il numero chiuso per la facoltà di medicina è una di quelle misure che hanno distrutto la sanità pubblica”, conclude. In totale, in Italia i candidati sono 66mila, i posti in facoltà 13mila.
A Torino 2.600 candidati
Gli studenti, in tutto 2.600, sono in coda dalle 8 ai cancelli del Lingotto in attesa di sostenere il test per accedere ai 490 posti di Medicina e Chirurgia e 44 di Odontoiatria disponibili presso l’Università del capoluogo piemontese. La procedura è all'insegna della sicurezza per l'emergenza Coronavirus: i candidati consegnano l'autocertificazione, poi viene loro misurata la febbre. A ogni studente viene consegnato un kit: un sacchetto con la mascherina e le penne, nel quale metteranno poi i loro oggetti personali. I controlli procedono regolarmente e dureranno un paio d'ore. La prova sarà di 100 minuti, dalle 12 alle 13,40, nei Padiglioni 2 e 3 del Lingotto Fiere, dove si svolgono le grandi manifestazioni come il Salone del Libro.