Traffico interrotto in entrambe le direzioni tra Bolzano Sud e S. Michele per l'esondazione dell'Adige. A Egna evacuate le vie del centro e la zona artigianale. La palestra della scuola media di lingua tedesca è disponibile come alloggio d'emergenza. Violenta grandinata ad Ancona, chicchi grandi come noci. Allerta in Veneto, Conte sente Zaia e valuta la richiesta dello stato di emergenza
Nella città di Chiusa, in Alto Adige, il fiume Isarco è esondato. La Protezione civile ha invitato la popolazione del paese a lasciare le strade e le piazze pubbliche, e a portarsi nei piani superiori degli edifici. La linea ferroviaria del Brennero è ora chiusa. Nell'abitato di Egna sono state evacuate 320 persone per il rischio di esondazione dell'Adige. Le persone - spiegano i vigili del fuoco - dovrebbero cercare alloggio presso i parenti. La palestra della scuola media di lingua tedesca in via Bolzano è disponibile come alloggio d'emergenza. Le zone evacuate sono gran parte delle vie del centro e la zona artigianale.
Autostrada del Brennero chiusa tra Bolzano Sud e S. Michele
L'autostrada del Brennero è chiusa in entrambe le direzioni tra Bolzano Sud e S. Michele per motivi di sicurezza a seguito dell'esondazione dell'Adige. In valle Isarco il traffico intenso sull'autostrada e sulla strada statale rende difficile l'istituzione del servizio sostitutivo con autobus. Anche in Bassa Atesina la situazione è critica: vengono effettuati controlli continui per decidere se anche in questa zona è necessaria la chiusura della linea ferroviaria.
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Strade interrotte per frane ed esondazioni
Disagi per i vacanzieri di rientro dalle montagne dell'Alto Adige. A causa del maltempo e di lavori urgenti, nella mattinata del 30 agosto si è formata una coda di 10 chilometri sulla corsia nord dell'Autostrada del Brennero, tra Bolzano Nord e Chiusa/Val Gardena. Nel pomeriggio la situzione si è aggravata quando l'Adige è straripato a Lana e in Bassa Atesina. Chiuse al traffico per frane ed esondazioni tre statali, quella del Brennero (SS12) presso Campodazzo, l'Alemagna (SS51) tra Dobbiaco e Carbonin presso Landro e la statale della Valle Aurina (SS621) a Predoi. Riaperte le statali statale del Passo Palade (SS238) e della Val Sarentino (SS501).
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Allerta in Veneto per la piena dell'Adige
Verona attende il passaggio della piena del fiume Adige. A scopo precauzionale, Protezione Civile e Genio Civile hanno deciso di installare delle paratie in zona Dogana, nel centro storico, il punto più basso nel passaggio del fiume in città. I due enti sono in stretto contatto con la Regione Veneto per seguire l'evolversi della situazione, che al momento non mostra criticità. Il livello dell'Adige nelle ultime 36 ore si è innalzato di 3 metri nel tratto veronese.
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Argini monitorati, chiusi alcuni ponti
Lungo gli argini dell'Adige continua il monitoraggio da parte dei volontari: il fiume sta trasportando centinaia di tronchi di alberi abbattuti dal forte vento degli ultimi giorni, e bisogna verificare che non si ammassino sui ponti, creando ostacoli al deflusso delle acque. Nella serata del 30 agosto, alla stazione di lungadige Rubele, il livello registrato era di quasi un metro oltre lo zero idrometrico. Il sindaco di Bussolengo (Verona), Roberto Brizzi, ha annunciato la chiusura dei ponti di Settimo di Pescantina e di Arcè. La Protezione Civile ha diramato un nuovo bollettino meteo: è allerta arancione idraulica per il bacino Adige, Garda e Lessinia.
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Conte sente Zaia e valuta la richiesta dello stato di emergenza
Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende, ha sentito il governatore del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina, oltre al capo della Protezione Civile Borrelli. Il premier ha espresso massima vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal maltempo e in merito alla richiesta di stato d'emergenza avanzata dalla Regione Veneto si è detto disponibile, non appena arriverà la relazione integrativa, ad avviare istruttoria con la Protezione Civile per una valutazione in merito, dopo la grandine dei giorni scorsi e il maltempo di oggi, 30 agosto.
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Violenta grandinata ad Ancona, chicchi grandi come noci
Una violenta grandinata con chicchi grandi come noci si è abbattuta nel pomeriggio su Ancona. Il nubifragio, accompagnato da forti venti e fulmini, ha danneggiato molte grondaie, bucato le tapparelle delle finestre e rovinato la carrozzeria delle auto in sosta in diverse zone del capoluogo marchigiano, sia nel centro storico che nei
quartieri nuovi. Danni anche nella provincia di Ancona per gli alberi abbattuti dal vento e finiti ad Agugliano, Offagna e in altri centri. A Santa Maria Nuova un fulmine ha appiccato un incendio in un campo.
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