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Caso procure, pm Perugia chiedono rinvio a giudizio per Palamara: è accusato di corruzione

Cronaca

Stesso provvedimento è stato richiesto dal procuratore Raffaele Cantone per l'imprenditore Fabrizio Centofanti, l'amica del magistrato Adele Attisani e Giancarlo Manfredonia, titolare di un'agenzia di viaggi. L'ex pm di Roma, a giugno scorso, è stato espulso dall'Anm

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La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex consigliere del Csm Luca Palamara accusato di diversi episodi di corruzione. Stesso provvedimento per l'imprenditore Fabrizio Centofanti, l'amica del magistrato Adele Attisani e Giancarlo Manfredonia, titolare di un'agenzia di viaggi. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formalizzata dal procuratore Raffaele Cantone e dai sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano.

Il caso nomine

L'inchiesta che riguarda Palamara (TUTTE LE TAPPE) è quella che ha scosso il Csm, portando alle dimissioni di diversi consiglieri, per le intercettazioni di colloqui in cui con esponenti politici discutevano delle nomine al vertice delle procure, a cominciare da quella di Roma. Intercettazioni telefoniche e telematiche (con il trojan) in merito alle quali il gip di Perugia, in un'apposita udienza, si è riservato di decidere quali far trascrivere. Decisione che sarà comunicata il 21 settembre quando si tornerà in aula per la nomina del perito per le trascrizioni.

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Le accuse della procura di Perugia

A Perugia Palamara è finito sotto inchiesta per i suoi rapporti con Centofanti, cui - secondo l'accusa - avrebbe messo a disposizione le sue funzioni di magistrato in cambio di viaggi e regali. L'imprenditore avrebbe anche pagato lavori nell'abitazione di Attisani, che deve rispondere di essere stata istigatrice delle presunte condotte illecite e beneficiaria in parte delle utilità.

L'espulsione da Anm

A giugno scorso, Palamara era stato espulso dall'Anm. Il magistrato aveva chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione, ma il Comitato direttivo centrale non aveva accettato. "Mi è stato negato il diritto di parola", fu la reazione dell'ex pm di Roma.

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