Lo ha deciso il presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio con un decreto monocratico con il quale ha respinto una richiesta di sospensione cautelare urgente proposta dall’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo
Le discoteche italiane non riaprono. Questa la decisione presa dal Tar sul ricorso presentato dall'associazione di categoria Silb-Fipe dopo la decisione del governo di chiudere tutti i locali in seguito all'aggravarsi dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).
GIà fissata la data dell'udienza in camera di consiglio
La decisione è arrivata dal presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio con un decreto monocratico con il quale ha respinto una richiesta di sospensione cautelare urgente proposta dal Silb-Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo. È stata già fissata per il 9 settembre l'udienza in camera di consiglio per la valutazione collegiale del ricorso.
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Un'ordinanza del ministero della Salute emanata il 14 agosto ha stabilito la chiusura di tutti i locali all'aperto o al chiuso, sia sale da ballo che locali assimilati destinati all'intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico. Una stima dei danni ha calcolato in 4 miliardi le perdite per il settore.