
Confcommercio: senza turisti stranieri crolla il segmento del lusso in Italia. FOTO
Viene stimata una mancata spesa nelle strutture del nostro territorio per un totale di quasi 14 miliardi di euro solo nei mesi di luglio, agosto e settembre. Pesa, negli alberghi, nella ristorazione e per lo shopping, l'assenza dei viaggiatori provenienti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina. LA FOTOGALLERY

Sarebbero stimate attorno ai 14 miliardi di euro le perdite complessive delle attività del segmento del lusso in Italia in questa estate 2020 segnata dal Coronavirus, secondo Confcommercio
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A pesare sugli introiti degli alberghi a cinque stelle è, in particolare, l'assenza dei turisti stranieri, calati del 91,2%. Nel complesso il calo delle presenze è dell'80%

Secondo Federalberghi e Confcommercio, i principali clienti degli hotel di lusso, infatti, provenivano tradizionalmente da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina, tutti mercati chiusi da oltre cinque mesi a causa della pandemia di Coronavirus

Le città d'arte sono sicuramente tra le più colpite dalla crisi di questo settore, visto che con la loro elevata percentuale di internazionalizzazione sono quelle che richiamano maggiormente i turisti del segmento di lusso
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Ma tra le grandi mete del turismo internazionale ci sono, ad esempio, anche Sorrento che ospita ogni anno 2,4 milioni di presenze straniere, pari all’88% del totale, Stresa con 480mila (85% del totale), Taormina con 900mila (84%) e Montecatini Terme con 1,2 milioni (73%)

Negli ultimi cinque mesi sono saltati quasi nove milioni di pernottamenti

Il crollo dei turisti stranieri pesa anche su tutto l'indotto, come ad esempio sulla ristorazione

Nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre, infatti, la contrazione del turismo internazionale si è tradotta in una perdita di consumi nella ristorazione del valore di circa tre miliardi di euro

Secondo Fipe-Confcommercio, nella ristorazione per più di otto imprese su dieci la stagione turistica sta andando male o molto male, soprattutto a causa dell’assenza dei turisti stranieri

La maggiore preoccupazione tra gli addetti ai lavori è destata in questo caso dalla mancanza di flussi turistici provenienti da Stati Uniti e Giappone

A soffrire gli effetti collaterali di questa crisi è anche lo shopping made in Italy collegato al turismo degli stranieri che rappresenta la terza voce di spesa dei viaggiatori dopo alloggio e ristorazione

Preoccupa, in particolare, la mancanza di cinesi, russi e americani che, insieme, rappresentavano oltre il 50% degli acquisti totali

In particolare, lo "scontrino medio" più elevato (1.610 euro) sarebbe appannaggio degli acquirenti provenienti da Hong Kong. Seguono i cinesi (1.208 euro), gli americani (1.054 euro) e i turisti provenienti dai Paesi del Golfo (1.003 euro)

Milano è al primo posto delle mete preferite dai "turisti dello shopping" con il 34% degli acquisti effettuati dagli stranieri in Italia. A seguire ci sono Roma (20%), Firenze (10%) e Venezia (6%)

Per il solo shopping il danno sfiorerebbe i sei miliardi di euro
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