Covid, verbali Cts: esperti volevano misure differenziate, governo decise lockdown totale

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Secondo quanto emerge dalla desecretazione, il Comitato tecnico scientifico, nel verbale del 7 marzo, individua "le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose nelle seguenti: Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti". Il 9 marzo viene invece annunciata da parte dell’esecutivo la quarantena per tutti. Il primo marzo il Comitato suggeriva invece stop ad abbracci e strette di mano

Il Comitato tecnico scientifico, nel verbale del 7 marzo, individua "le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi all'intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti". Dunque l'indicazione era di misure differenziate per territori. Il 9 marzo viene invece annunciato da parte del governo il lockdown totale dell’Italia. È la novità più rilevante che emerge dalla lettura dei cinque verbali pubblicati sul sito della fondazione Luigi Einaudi, dopo essere stati desecretati dalla Presidenza del Consiglio. Sono alcuni dei verbali prodotti dal Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus e sono alla base delle decisioni prese dall'esecutivo (AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

La decisione del governo

Il giorno successivo alla riunione del Comitato tecnico scientifico, l'8 marzo, il premier Giuseppe Conte annuncia il Dpcm con il quale si dispongono, come suggerito dagli esperti, misure più stringenti per la Lombardia e altre 14 province (oltre a quelle individuate dal Cts si aggiungono anche Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli). Il 9 marzo, invece, arriva la chiusura totale di tutta l'Italia con il decreto #iorestoacasa, che prevede anche lo stop agli spostamenti, la chiusura delle scuole fino al 3 aprile e il blocco di ogni manifestazione sportiva, compresi i campionati di calcio. Il verbale del Cts sulle chiusure è del 7 marzo ed è il numero 21. Il verbale successivo pubblicato dalla Fondazione Einaudi è il numero 39 del 30 marzo. Per cui al momento mancano i verbali delle altre 18 riunioni degli esperti. Sul sito della Fondazione sono solo 5 i documenti consultabili.

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Nel verbale del Cts dello scorso 28 febbraio invece, si legge: ”Le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto presentano...una situazione epidemiologica complessa attesa la circolazione del virus, tale da richiedere la prosecuzione di tutte le misure di contenimento già adottate, opportunamente riviste". Suggerimenti che arrivavano una settimana dopo l'individuazione del paziente uno a Codogno, consigliando al governo una serie di misure più restrittive per le tre regioni dove il Coronavirus si stava maggiormente diffondendo. Gli esperti suggerivano in particolare la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate "di carattere non ordinario e di eventi in luogo pubblico e privato", degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati e dei concorsi, la chiusura di scuole e università, il mantenimento dell'obbligo di chiusura per musei e per tutti i luoghi culturali. Quanto alle attività commerciali, il Cts consigliava la "soppressione dell'obbligo di chiusura" ma solo a condizione "dell'adozione di misure organizzative che consentano la fruizione nel rispetto della distanza di almeno un metro tra le persone”.

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1/03: "Stop abbracci e strette di mano"

"Il Cts esprime la raccomandazione generale che la popolazione, per tutta la durata dell'emergenza, debba evitare, nei rapporti interpersonali, strette di mano e abbracci". Così scriveva il Comitato Tecnico Scientifico l'1 marzo scorso in una delle riunioni.

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La decisione di desecretare i verbali

La sera del 5 agosto i verbali secretati erano stati trasmessi dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli agli avvocati Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauro Todero. Il Governo - si legge sul sito della Fondazione - ha pertanto deciso di rivedere la propria posizione, anticipando il prevedibile esito dell'udienza collegiale fissata per il 10 settembre 2020, innanzi alla Terza Sezione del Consiglio di Stato, e aderire alle richieste degli avvocati, fortemente rilanciate dalla Fondazione Luigi Einaudi e sostenute da molti parlamentari. "La Presidenza del Consiglio ha già provveduto a consegnare i verbali del Cts a chi ne ha fatto richiesta e la regola della trasparenza è quella cui non intendiamo rinunciare”, ha dichiarato oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, nell'informativa al Senato.

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