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Egitto, prolungata di 45 giorni la custodia cautelare per Zaki

Cronaca

Lo ha reso noto una sua legale al Cairo. Amnesty denuncia: "Una pessima sorpresa. Continueremo a far pressioner sulle autorità egiziane"

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È stata rinnovata di altri 45 giorni la custodia cautelare di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna da oltre cinque mesi in carcere in Egitto per propaganda sovversiva. Lo ha riferito una sua legale, Hoda Nasrallah. Zaki è stato arrestatolo lo scorso 7 febbraio mentre rientrava in Egitto con accuse di propaganda eversiva. Preso in consegna all'aeroporto, per il ricercatore è stata subito chiesta la detenzione preventiva già prorogata una prima volta in attesa di ulteriori indagini. Il 5 marzo, scorso è stato trasferito nella prigione di Tora, al Cairo (IL MURALES REGENI-ZAKI). Ieri per la prima volta da inizio marzo Patrick era comparso di persona davanti ai giudici. La decisione è stata presa da una "Corte d'assise", si è limitata ad aggiungere la legale in un messaggio.

 

Il legale di Zaki: "Prolungamento della custodia era prevedibile"

 

Un altro degli avvocati dello studente, Walid Hassan, nonostante le aspettative circa una sua liberazione ha detto che il prolungamento era prevedibile visto che l'udienza di ieri era stata "eccezionale" ed era avvenuta senza il coinvolgimento dell'intero collegio di difesa. Il prolungamento è di 45 giorni, come noto, dato che sono passati i cinque mesi durante i quali i dieci possibili rinnovi della custodia cautelare in Egitto sono di 15 giorni e vengono ordinati dalla sola Procura. Per questi prolungamenti di un mese e mezzo serve invece l'autorizzazione di un giudice. Fra le accuse a carico di Zaki, basate peraltro solo su un controverso account Facebook, vi sono "diffusione di notizie false", "incitamento alla protesta" e "istigazione alla violenza e ai crimini terroristici".

Amnesty: "Una pessima sorpresa"

 

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha subitpo dichiarato l'esito dell'udienza del Tribunale del Cairo: "Ieri era stata una sorpresa e oggi una pessima sorpresa. Nessuno aveva particolare ottimismo, però il fatto che fosse accaduta una cosa imprevista faceva sperare in un esito diverso".  Adesso, prosegue Noury, "disincrociamo le dita, tiriamoci su le maniche e torniamo a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi cinque mesi e mezzo", ovvero premere "sulle autorità egiziane e naturalmente su quelle italiane perché Patrick sia rilasciato", continuare "a mobilitare la rete dedicando a Patrick iniziative reali e virtuali". "La cosa certa - sottolinea Noury - è che nonostante sia agosto, e nonostante questi 45 giorni, Patrick non verrà dimenticato. Abbiamo una minuscola consolazione: che è vivo, integro, e sta abbastanza bene".

Il ministero degli Esteri continua a mantenere la massima attenzione

 

La Farnesina ha fatto sapere di mantenere la massima attenzione sul caso di Patrick Zaki ed ha espresso forte preoccupazione per la decisione delle autorità egiziane di prolungare la sua detenzione in carcere. Il ministero degli Esteri continua a monitorare costantemente l'evolversi della situazione sia a livello bilaterale sia in coordinamento con i partner internazionali, innanzitutto europei. In questi mesi, aggiungono le fonti, l'ambasciatore d'Italia in Egitto, in costante raccordo con la Farnesina, ha effettuato, anche di recente, numerosissime azioni di sensibilizzazione presso le competenti istanze egiziane, sollecitando il rilascio di Patrick Zaki per motivi umanitari e di salute.