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Scuola, le linee guida per il rientro a settembre. I presidi: "Nessuna indicazione"

Cronaca

Giannelli presidente dell’Anp, l’associazione nazionale dei dirigenti scolastici, a Sky TG24: "Autonomia non può voler dire solamente che ci devono pensare le scuole". Secondo l'Anp il piano per il ritorno tra i banchi a settembre inviato dal ministero alle parti sociali e alle regioni “si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale"

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Il piano scuola, per il rientro tra i banchi a settembre, "non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull'autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale". Arriva dall'Associazione Nazionale Presidi, guidata da Antonello Giannelli, la bocciatura alle linee guida sulla ripresa delle lezioni che devono avere il via libera domani in Conferenza Stato-Regioni . "Autonomia non può voler dire solamente che ci devono pensare le scuole", dice Giannelli a Sky TG24 (LO SPECIALE SCUOLA - ELECTION DAY, SINDACATI: NO A SEGGI NELLE SCUOLE).

Giannelli a Sky TG24: "Servono risorse aggiuntive"

Secondo Giannelli "servono risorse aggiuntive, in questo caso sicuramente in termini di risorse umane, e serve che il dirigente scolastico poi possa gestire con la dovuta libertà queste risorse e q uesto non lo troviamo nella bozza". Per quanto riguarda i locali scolastici, il presidente dell'Anp sostiene che la questione "non possiamo risolverla dicendo alle scuole di trovare degli spazi o inventarsi qualcosa nei musei. Nei musei ci andiamo, si è sempre fatto, ma se le aule sono troppo piccole rispetto al numero degli studenti è un po’ difficile ampliarle con un colpo di bacchetta magica”.


Le linee guida per il ritorno a scuola

Il ministero dell'Istruzione ha inviato alle parti sociali e alle regioni le linee guida per il ritorno in aula a settembre. Tra le indicazioni emerse il no alle mascherine per i bambini sotto i 6 anni, le lezioni da organizzare "in turni differenziati", integrando "attività didattica in presenza e digitale" ed estendendo le lezioni al sabato. Gli istituti, inoltre, potranno "adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività parallele o alternative alla didattica tradizionale”.

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Le norme sul distanziamento

In ogni scuola è necessario prevedere la riorganizzazione degli spazi, spiega la bozza, "per evitare raggruppamenti o assembramenti, e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico". Un metro il distanziamento da attuare nelle singole istituzioni scolastiche, come indicato dal Comitato tecnico scientifico (Cts) nel Documento del 28 maggio scorso.

 

Classe può essere divisa in più gruppi

La frequenza scolastica potrà avvenire in turni differenziati, la classe potrà essere differenziata in più gruppi di apprendimento o moduli di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso. L'attività didattica a distanza resterà ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

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Raccomandate le visierine "leggere"

 

L'uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l'utilizzo di visierine "leggere" e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venire meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi.

Fasce aperte per ingressi e uscite

Per quanto riguarda l'orario di ingresso, nella bozza si sottolinea che già ora avviene in una "fascia temporale aperta (dalle 7.30 alle 9), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell'orario scolastico".

 

Refezione in due o più turni

La refezione scolastica va garantita a tutti gli aventi diritto, con soluzioni differenti per ciascuna scuola. I locali dove i minori mangiano dovranno essere puliti in modo approfondito e si potrà effettuare la refezione "in due o più turni, al fine di non consentire oltre il dovuto l'affollamento dei locali ad essa destinati".

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