Scuola, ultimo giorno con sciopero degli insegnanti in tutta Italia: “No classi pollaio”

Cronaca

Nessuna manifestazione nazionale ma tante iniziative territoriali, con obbligo di mantenere distanziamento fisico e di indossare la mascherina. Oggetto delle proteste di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda la mancata stabilizzazione dei precari e le classi troppo affollate. COSA PREVEDE IL DECRETO SCUOLA

"Senza fondi non si riparte" è lo slogan che gli insegnanti hanno scandito davanti al ministero dell'Istruzione nella manifestazione indetta in occasione dell'ultimo giorno dell'anno scolastico, saltato per lo sciopero dei sindacati della scuola. Un ultimo giorno di scuola reso già di per sé atipico dopo mesi di didattica a distanza e al quale, appunto, si è aggiunto anche lo sciopero degli insegnanti. Molti di loro, a Roma, hanno indossato oltre alla mascherina un imbuto a mo' di cappello, citando ironicamente la frase della ministra Azzolina sul fatto che gli studenti non sono imbuti da riempire. (TUTTE LE NOVITA' DEL DECRETO SCUOLA)

La protesta dei sindacati

Nonostante l'approvazione del decreto scuola, venerdì 6 giugno, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda lamentano il fatto che si facciano proclami sulla centralità dell'istruzione che poi - sostengono - non vengono seguiti da stanziamenti congrui, la mancata stabilizzazione dei precari "che da anni contribuiscono in maniera fondamentale al funzionamento della scuola italiana", 'classi pollaio' destinate, dicono, a rimanere tali anche a settembre. 

"In classe a settembre, no classi pollaio"

I sindacati chiedono all'unisono che si torni in aula a settembre in piena sicurezza e per questo servono maggiori investimenti. "Non vogliamo classi pollaio" e "più sostanza meno distanza" non sono solo gli altri slogan ma la sintesi delle richieste avanzate oggi dopo quasi tre mesi di didattica a distanza che ha mostrato tante fragilità e "non ha consentito di intervenire in maniera specifica sulle singole difficoltà. Si è livellato tutto, ma non è stato un bene" racconta un insegnante di sostegno che aggiunge "abbiamo lavorato ugualmente, ma i risultati sono stati minori. Vogliamo rientrare in sicurezza, non esistono soluzioni intermedie". 

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