Scuola, lettera dei sindacati al Paese: "La chiusura prolungata è una ferita aperta"

Cronaca

Nel manifesto “Fare scuola insieme",  Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda spiegano quali sono i punti su cui concentrarsi per poter riaprire gli istituti scolastici in sicurezza. E sottolineano:  “Nonostante l'impegno profuso dai docenti con grande senso civico, il ricorso obbligato ed esclusivo alla didattica a distanza si rivela una condizione innaturale"

"La chiusura prolungata delle scuole è una ferita per tutto il Paese”. A scriverlo, in una sorta di letter aperta all’Italia, dal titolo “Fare scuola insieme", sono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. “Nonostante l'impegno profuso dai docenti con grande senso civico - si legge - il ricorso obbligato ed esclusivo alla didattica a distanza si rivela una condizione innaturale, nella quale si accentuano squilibri e disuguaglianze e viene meno la dimensione indispensabile delle relazioni sociali dirette, essenziali e fondative di una comunità educante” (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'ACCORDO SUL DECRETO SCUOLA).

Che cosa serve per riaprire le scuole in sicurezza

È quindi necessario che “la scuola riapra quanto prima le sue porte a milioni di alunne e alunni, di studenti e studentesse: non solo ne hanno diritto, ma ne esprimono un bisogno insopprimibile". E per riaprire in sicurezza, secondo i sindacati, servono una serie di elementi: a cominciare dagli spazi adeguati e sicuri, anche in termini di presidi sanitari stabili; fino al potenziamento delle risorse professionali: più docenti per gestire gruppi classe meno affollati, più collaboratori per le accresciute esigenze di pulizia, igiene, vigilanza. E ancora: risorse per la formazione di tutto il personale; stabilità del lavoro per garantire la continuità didattica e un'efficace gestione degli uffici di segreteria, insegnanti specializzati per agire efficacemente su disabilità e fragilità educativa;  efficace supporto alle innovazioni metodologico-didattiche aggiornando e rinnovando i processi amministrativi e gestionali.

Le richieste per l'inizio dell'anno scolastico

"Più che negli anni precedenti, si pone l'esigenza di assicurare un ordinato avvio dell'anno scolastico: ciò significa avere al 1° di settembre tutto il personale docente, ATA e dirigente pronto ad assumere servizio in modo certo e stabile”, si legge ancora nella lettera. “La precarietà del lavoro ha raggiunto nel tempo dimensioni troppo estese, che le difficoltà del momento rendono del tutto insostenibili”. Va colta invece “l’occasione per valorizzare opportunamente la consistente esperienza professionale maturata nel tempo, che può rivelarsi risorsa preziosa su cui puntare, dando stabilità al lavoro e certezza di risorse alle istituzioni scolastiche". Non è quindi il momento "degli arroccamenti e delle dispute ideologiche, è il momento del coraggio, della responsabilità e del buon senso", concludono le cinque sigle sindacali della scuola.

BORGOSESIA, ITALY - MAY 12:  A school worker measures the temperature of a woman and her son before attending lessons in a classroom with school desks spaced apart to respect social distancing measures to counter the spread of COVID-19 on May 12, 2020 in Borgosesia, Italy. Italy was the first country to impose a nationwide lockdown to stem the transmission of the Coronavirus (Covid-19), but this project by the Borgosesia maYor aims to open schools with the correct safety measures.  (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)

approfondimento

Ultimo giorno di scuola in presenza? A condizione che non sia un alibi

"Priorità alla scuola": "Chiediamo protocollo salute"

Sul tema è intervenuto anche il coordinamento del Comitato "Priorità alla scuola”, che il 23 maggio ha organizzato manifestazioni in molte città italiane per chiedere la riapertura delle scuole a settembre. “Chiediamo ai sindacati e a tutti i lavoratori della scuola di unirsi alla nostra richiesta per chiedere non solo maggiori assunzioni di insegnanti e stabilizzazione dei precari, ma anche più spazi scolastici per garantire la riapertura degli istituti a tutti gli studenti”, affermano in una nota. "Il primo e urgente passaggio è l'elaborazione di un Protocollo per la salute e sicurezza condiviso tra il Ministero e le parti sociali così come è stato già fatto per tutti i luoghi di lavoro, così le scuole saranno messe in condizioni di applicarlo per riaprire a settembre - scrivono -. Inoltre, per garantire in egual modo il diritto allo studio e il diritto al lavoro chiediamo ai sindacati, agli insegnanti, a tutti i lavoratori della scuola di unirsi alla nostra richiesta: non solo maggiori assunzioni di insegnanti e stabilizzazione dei precari, ma anche molti più spazi scolastici per garantire la riapertura di tutti gli istituti a tutti gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, il tutto in una cornice di tutela della salute e sicurezza degli operatori della scuola così come dei nostri figli. Non intendiamo svendere nemmeno un mese del prossimo anno scolastico, perché sappiamo che sarebbero perdite irreversibili: difendiamo scuola in presenza e a tempo pieno”.

AUCKLAND, NEW ZEALAND - JULY 04:  Children are pictured in a classroom after Education Minister Chris Hipkins announced a new primary school and more classrooms for existing schools in Auckland schools at Waterview Primary School on July 4, 2018 in Auckland, New Zealand. New Zealand primary school teachers and principals have voted to go on strike - their first industrial action since 1994 - after rejecting a pay offer from the Government. About 27,000 primary school staff voted "overwhelmingly in favour" of a half-day work stoppage on August 15 with the possibility of extending the strike to a full day.  (Photo by Phil Walter/Getty Images)

approfondimento

Scuola, tornare in classe per l'ultimo giorno: perché sono d'accordo

Cronaca: i più letti