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Coronavirus, polemiche per la movida a Padova e Palermo. Conte: “Non è il momento”. FOTO

Cronaca
©Ansa

Con la riapertura di bar e ristoranti in tanti sono tornati ad affollare i centri città, suscitando in alcuni casi dubbi e polemiche sul mancato rispetto delle regole di sicurezza. Il presidente del Veneto Zaia e il sindaco palermitano Orlando pronti a "richiudere". Il capo della Polizia Franco Gabrielli in una circolare ai questori: “Assicurare il divieto di assembramento”

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Con l’allentamento del lockdown in tutta Italia e la riapertura di bar e locali notturni, pur nel rispetto delle norme anti-coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE), in tanti sono tornati ad affollare i centri città. Le immagini, spesso scattate dagli stessi cittadini e diffuse sui social network, in alcuni casi hanno però suscitato perplessità e polemiche a cause dell’assenza di mascherine e delle distanze interpersonali ridotte. È quello che è successo, per esempio, a Padova, dove il presidente del Veneto Luca Zaia si è detto pronto a “richiudere tutto” e ha lanciato l'idea di uno “spot” sulle regole da seguire durante gli happy hour. Assembramenti anche a Palermo, con la reazione altrettanto dura del sindaco Leoluca Orlando: “Mi auguro di non essere costretto a chiudere alcune zone della città”. Sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Chiariamolo: non è finita, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale”.

Folla in strada a Padova la sera del 18 maggio 2020 - ©Ansa

Gabrielli: “Assicurare il divieto di assembramento”

Le forze dell’ordine sono impegnate a contrastare situazioni del genere. Lo ha confermato il capo della polizia Franco Gabrielli, che in una circolare inviata ai questori di tutta Italia ha invitato al “massimo impegno” nel controllo del territorio per contrastare mafie, criminalità diffusa ma anche per assicurare “il rispetto del divieto di assembramento e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure del distanziamento sociale”. Toccherà poi ai tavoli tecnici delle singole questure il compito di individuare il modo in cui intensificare i controlli.

Zaia: “Troppi video di movida, pronti a richiudere”

“Ci sono arrivate decine di foto e video dei centri delle nostre città con movida a cielo aperto. Non ho nulla contro la festa, ma divieto di assembramenti e l’uso della mascherina sono la conditio sine qua non, i salva-vita per la tutela dei cittadini”, ha detto Zaia commentando le immagini di alcune folle di cittadini riunitesi all’ora dell’aperitivo. “In 10 giorni - ha aggiunto il governatore leghista - vedremo i contagi: se aumentano, richiuderemo bar, ristoranti e spiagge e torneremo a chiuderci in casa col silicone”. Zaia ha chiesto di avere rispetto “per le 1.820 persone che hanno perso la vita” a causa del Covid-19 nella Regione, facendo appello a “fare quadrato e rispettare le regole” e al “senso civico” dei veneti.

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Assembramenti nel quartiere della Vucciria a Palermo, il 18 maggio 2020 - ©Ansa

Musumeci: “Il senso di responsabilità dei siciliani prevarrà”

Sulla movida palermitana, immortalata dalle foto notturne del quartiere della Vucciria pieno di gente, più morbido del sindaco di Palermo Orlando è stato invece il presidente della Regione Nello Musumeci. “Sono convinto che non ci sarà bisogno di ricorrere a interventi estremi - ha detto il governatore di Forza Italia a Rai Radio Uno -.  Credo che l’esuberanza giovanile, la voglia di riassaporare il piacere della libertà abbia determinato situazioni critiche. Sono convinto che il senso di responsabilità dei siciliani prevarrà”. La Sicilia, secondo Musumeci, “ha dato un grande esempio per 8 settimane, sorprendendo anche chi parla del Sud per luoghi comuni”: il dato basso dei contagi nella Regione, secondo il presidente, “è stata la conseguenza di una condotta responsabile” che ora Musumeci si augura venga mantenuta nonostante l’allentamento delle restrizioni.

A Palermo più controlli notturni

Nel capoluogo siciliano, nel frattempo, sono stati aumentati i controlli delle forze dell’ordine. La questura ha annunciato pattugliamenti capillari da parte di polizia, carabinieri e vigili urbani, che dal tramonto in poi si concentrano nei 3 luoghi della città più a rischio assembramenti: il mercato della Vucciria, piazza Sant’Anna e piazza Monte di Pietà. Il sindaco Orlando ha fatto appello alla prudenza e ha ricordato che l’amministrazione comunale ha un solo potere: “Chiudere intere zone della città. Mi auguro di non esservi costretto”.

Niente ressa nei locali di Milano

Va meglio, invece, a Milano. Davanti ai locali ancora nessuna traccia di code né liste d’attesa per sedersi e i tavoli non sono tutti pieni, nonostante la riduzione dei coperti necessaria per garantire le distanze. Nella prima notte della “fase 2”, nel capoluogo lombardo sono stati controllate 1.666 attività commerciali, con un solo titolare denunciato e 90 persone multate per assembramento.

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