L'architetto e urbanista sottolinea sulla fase 2: "Non dobbiamo perdere l'occasione di immaginarci centri diversi e più verdi". E poi: “Serve la responsabilità dei cittadini e una politica che sia equilibrata e capace di dare delle visioni”
“Non dobbiamo perdere l’occasione di capire che quello che dobbiamo fare è pensare a una città diversa, a delle città che siano più sostenibili, più pulite nell’aria”. A dirlo è l’architetto e urbanista Stefano Boeri, intervenuto a Sky TG24 sulla fase 2 dell’emergenza coronavirus. “Dobbiamo immaginarci una città più verde”, sottolinea l’architetto, “che lavora anche per piccoli borghi, fatta per permettere di avere tutti i servizi a disposizione in 15 minuti a piedi”. Insomma, una città “somma di tanti piccoli centri urbani”, spiega Boeri. (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA DIFFUSIONE IN ITALIA IN GRAFICI E MAPPE).
“Non tornare a quella normalità che aveva dentro di sé le cause della pandemia”
“Dobbiamo cercare di uscire dalla Fase 1 senza pretendere di tornare a quella normalità dentro cui c’erano anche le cause di questa pandemia”, sottolinea poi Boeri, come le “polveri sottili e l’inquinamento della città, che non sono la causa prima ma è una delle concause della diffusione del contagio anche semplicemente per la fragilità dei polmoni che genera, in alcune zone del pianeta piuttosto che in altre” (AUTOCERTIFICAZIONE PER LA FASE 2, SCARICA IL NUOVO PDF - DOMANDE E RISPOSTE SULLA FASE 2 - LE FAQ DEL GOVERNO SUL DPCM).
“Serve responsabilità dei cittadini e visione della politica”
Sottolinea ancora Boeri: “Pensare di avere una città più congestionata di prima, ancora più inquinata, con i mezzi pubblici che hanno una minor capienza e addirittura una minor frequenza, sarebbe un suicidio”, avverte l’urbanista milanese. “La responsabilità dei cittadini nell’usare il meno possibile la macchina, e usare il più possibile mezzi ‘verdi’ e mezzi pubblici, è fondamentale insieme alla capacità della politica di essere equilibrata e di dare delle visioni”, conclude Boeri.