Indagine epidemiologica dell'Istituto Superiore di Sanità: l'età mediana delle persone contagiate è di 69 anni ma il 10% è under 50. I giovani “sono meno suscettibili, ma il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio", dice il presidente Brusaferro
L'età mediana delle persone colpite da coronavirus in Italia è di 69 anni. Il dato emerge dall’indagine epidemiologica condotta dall'Istituto Superiore di Sanità, contenuta in un approfondimento che verrà pubblicato, a partire da oggi, il martedì e il venerdì sul sito Epicentro. Dai dati aggiornati a ieri "ci sono circa il 5-7%" di persone che hanno contratto il coronavirus con "meno di 30 anni”, spiega il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla Protezione civile sottolineando che il dato "conferma che queste fasce di età sono meno suscettibili, ma significa anche che il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN ITALIA).
I dati per ogni fascia di età
Dai dati emerge che lo stato clinico è disponibile solo per 2.539 casi, di cui 518 (9,8%) asintomatici, 270 (5,1%) pauci-sintomatici, 1.622 (30,7%) con sintomi per cui non viene specificato il livello di gravità, 1.593 (30,1%) con sintomi lievi, 297 (5,6%) con sintomi severi, 985 (18,6%) critici. Il 21% dei casi risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui si conosce il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva. "L'indagine - ha sottolineato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - rileva una percentuale significativa di casi sotto i 30 anni, un dato che conferma quanto questa fascia di età sia cruciale nella trasmissione del virus”. Si registra uno 0% di casi tra 0-18 anni; un 10% nella fascia 19-50 anni; un 46% nella fascia 51-70 anni; un 44% tra gli over 70 (I NUOVI DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE).
Trasmissione in Italia per tutti i casi ad eccezione dei primi tre
L’Iss ha comunicato che la trasmissione dell’infezione da Sars-Cov-2 è avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina, ed è stata poi segnalata dalla regione Lombardia una persona di nazionalità iraniana, tuttavia non è stato indicato dove possa essere avvenuto il contagio anche se la persona si è verosimilmente infettata in Iran. Attualmente, si legge nel documento basato sulla situazione alle ore 10 del 9 marzo 2020, non è possibile ricostruire, per tutti i pazienti, la catena di trasmissione dell’infezione. La maggior parte dei casi segnalati in Italia riportano un collegamento epidemiologico con altri casi diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le zone più colpite dall’epidemia (TUTTI I PAESI IN CUI SI SONO REGISTRATI CASI - LA MAPPA INTERATTIVA).
Iss: misure coerenti con tempi incubazione
"Le misure che ci siamo detti sono misure non istantanee ma sono coerenti con i tempi di incubazione, che raggiungono i 14 giorni”, ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. “Ma sappiamo che i valori più frequenti di manifestazione dei sintomi avvengono tra i 4 e i 7 giorni. I comportamenti di persone che si radunano in spazi ristretti sono legati a condizioni per cui se c'è una persona positiva oggi, una parte significativa di quel gruppo potrebbe avere dei sintomi entro 5 giorni".
Appello Iss ai giovani: comportamenti decisivi
“Dove il virus circola meno, se i comportamenti non sono congrui e coerenti con le raccomandazioni, è chiaro che sarà molto difficile modificare le curve; i nostri comportamenti sono un elemento decisivo”, ha concluso il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, aggiungendo che "le fasce di età più giovani hanno forme meno gravi e letali dei più anziani, ma possono comunque infettare gli altri. E' per questo che devono sentirsi responsabili dei loro comportamenti”.