Il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità ha ipotizzato l’ampliamento della zona rossa anche ad altri comuni ed aree del Paese. E sul capoluogo lombardo rassicura: “Non credo che Milano debba rientrare in questa misura”
C’è la necessità di mantenere le misure prese finora e probabilmente c'è l'esigenza di allargare le zone rosse sulla base dell'incidenza del coronavirus. Credo che l'estensione della zona rossa vada rimodulata e riformulata in base a quanto la zona è colpita, quindi potrebbero essercene delle altre da coprire. Lo ha detto a Timeline, programma pomeridiano di SkyTg24, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. Per quanto riguarda Milano, “il numero dei casi è limitato e non credo che la zona rossa si debba estendere alla città in questo momento” (ULTIME NOTIZIE - LO SPECIALE).
"Cambiare i nostri comportamenti"
“Vanno valutate – ha proseguito - misure di distanziamento sociale: abituare la popolazione in generale a comportarsi in maniera diversa, essere un pò ‘asociali’: non abbracciarsi, non baciarsi, non stringersi la mano, troveremo fonti di saluto alternative, anche in altre parti d’Italia, perché la popolazione si abitui. L’unico modo per evitare la crisi del sistema sanitario è arginare la velocità di diffusione del virus. (OMS: NON È ANCORA PANDEMIA - TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE - LA DIFFUSIONE GLOBALE IN UNA MAPPA ANIMATA)