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Coronavirus, "aggredito a Bologna bambino di origini cinesi": la denuncia del sindaco

Cronaca

Merola, su Facebook, racconta di “un'aggressione teppistica a sfondo razzista” di alcuni ragazzi “che hanno insultato e spintonato” un 11enne “colpevole di avere origini cinesi”. “Per fortuna non si è fatto male. Qui non c'entra il coronavirus, ma la civiltà”, aggiunge

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Un bambino di 11 anni, italiano di origini cinesi, sarebbe stato aggredito da alcuni ragazzi mercoledì a Bologna, con frasi di scherno e riferimenti al coronavirus. A denunciare i fatti è stato Virginio Merola, sindaco della città. “Per fortuna il bimbo non si è fatto male. Qui non c'entra il coronavirus, c'entra la civiltà”, ha scritto il primo cittadino su Facebook. I genitori del piccolo, al momento, non hanno presentato denuncia e quindi, non essendo arrivata nessuna segnalazione formale, non è stato aperto alcun fascicolo dall'autorità giudiziaria minorile (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS - LO SPECIALE - GLI EFFETTI SULL'ECONOMIA GLOBALE).

Frasi di scherno e spintoni

Pare che il bambino di 11 anni, al momento dell'aggressione, fosse insieme a un amico, anche lui di origini cinesi. Mentre stavano camminando per strada in zona Bolognina, sarebbero stati entrambi presi di mira da alcuni coetanei. Contro di loro sarebbero arrivate frasi di scherno e riferimenti al Coronavirus. Uno dei due, poi, sarebbe stato spintonato.

La denuncia del sindaco Merola

Nel suo post, Merola ha raccontato: “Ho saputo di un gravissimo, intollerabile, episodio accaduto a un bambino di 11 anni italiano di origine cinese, di cui ho informato il questore. Un'aggressione teppistica a sfondo razzista da parte di alcuni ragazzi che hanno insultato e spintonato il bambino colpevole solo di avere origini cinesi”. Il sindaco ha poi sottolineato come "episodi simili si stanno purtroppo ripetendo a Bologna come altrove e si aggiungono ad altri, di questi giorni, sempre a sfondo razzista”. “Più grave ancora, in questo episodio, è il fatto che l'aggressione abbia visto come autori altri ragazzi", ha aggiunto.

“Opponiamoci, fermiamo questa spirale”

Merola ha espresso “la mia sincera solidarietà al bambino e alla sua famiglia”, poi ha chiesto “a tutti i nostri concittadini di non tacere di fronte ad altri, eventuali, soprusi frutto del clima di odio che una politica becera e irresponsabile sta da tempo alimentando”. “Questa volta è il virus, un'altra l'antisemitismo o altre forme di razzismo. Opponiamoci, fermiamo questa spirale. Sono pronto, se lo vorrà, a incontrare la famiglia di questo bambino. Così come ho intenzione di andare dove sarà opportuno, a cominciare dalle scuole, per dialogare su un problema così insidioso e cruciale con i ragazzi e i loro genitori", ha concluso il sindaco di Bologna.