Nord Italia nella cappa dello smog: limitazioni alle auto in Piemonte, Veneto e Lombardia

Cronaca

L'alto livello prolungato di polveri sottili nell’aria ha fatto scattare in diverse province lo stop ad alcune categorie di veicoli. Blocchi anche a Firenze. In Lombardia, a causa dello sciopero treni, revocati i limiti alla circolazione per mercoledì 8

Nord Italia nella morsa dello smog: dopo la Lombardia, anche Piemonte e Veneto devono fare i conti con un accumulo oltre le soglie di polveri sottili inquinanti e con le conseguenti limitazioni nella circolazione delle auto. A Torino e in 11 Comuni dell’area metropolitana, oltre ad Alessandria e Novi Ligure, è stato predisposto il blocco per le auto Euro 5 diesel immatricolate prima del primo gennaio 2013 e per i veicoli a benzina Euro 1. In Veneto l’allerta arancione emanata in quasi tutta la Regione, fatta eccezione per le città di Belluno e Verona, ha fatto scattare automaticamente - fino al nuovo bollettino Arpav previsto per il 9 gennaio - il divieto di circolazione per alcuni modelli di veicoli privati e commerciali a benzina e a diesel. In Lombardia, infine, restano valide nelle province di Milano, Cremona, Lodi e Mantova le misure anti inquinamento adottate lo scorso 3 gennaio in seguito all’aumento dei livelli di Pm10. Ma per la giornata di mercoledì 8 gennaio, "a causa dello sciopero regionale del settore ferroviario sono revocate le misure di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti per tutta la Lombardia", ha fatto sapere con una nota la Regione.

Torino da 10 giorni sopra la soglia massima

La cappa di smog non ha ancora dato tregua al capoluogo piemontese e ai Comuni della sua area metropolitana: da ormai dieci giorni, dal 27 dicembre, il livello delle micropolveri nell’aria ha superato i 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi costantemente sopra tale soglia. Le limitazioni al traffico sono passate dunque al livello emergenziale rosso per la prima volta dal primo ottobre scorso, data in cui sono entrati in vigore i provvedimenti sulla qualità dell'aria previsti dall'accordo di Bacino padano. Il blocco dei diesel Euro 5 scatterà tutti i giorni dalle 8 alle 19, dal 7 al 9 gennaio, mentre per i veicoli commerciali dello stesso tipo il divieto sarà in vigore dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19. Le limitazioni permanenti in vigore riguardano, invece, gli autoveicoli di classe Euro 0 (a benzina, diesel, metano e gpl) sia per il trasporto persone, sia per il trasporto merci, fermi 24 ore su 24 compresi i giorni festivi per tutto l’anno, e per i diesel il divieto è stato esteso agli Euro 1. I motocicli con le stesse classi emissive non potranno invece circolare fino al 31 marzo prossimo. I veicoli diesel Euro 2 ed Euro 3 non potranno viaggiare dal lunedì al venerdì tra le 8 e le 19 (il divieto è valido tutto l'anno per gli Euro 2, solo fino al 31 marzo 2020 per gli Euro 3). Il prossimo 9 gennaio il nuovo rilevamento curato da Arpa Piemonte stabilirà se il blocco dei diesel Euro 4 ed Euro 5 potrà essere revocato o meno.

In Veneto crisi aggravata dai roghi dell’Epifania

In Veneto il divieto di circolazione vale per i veicoli a benzina Euro 0 e 1 e per i diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 (diesel Euro 0, 1, 2, 3 per i veicoli commerciali), oltre che per motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi non catalizzati immatricolati prima del primo gennaio 2000 e non conformi alla direttiva 97/24/C. A far scattare l’allerta smog ha contribuito anche la tradizione dell’Epifania dei cosiddetti “Panevin”, i “roghi della Befana” organizzati per festeggiare il 6 gennaio. A Padova, Venezia e Treviso proprio per effetto di questa pratica, e delle decine di pire innalzate, si sono conteggiati livelli di Pm10 tra gli 80 e i 100 microgrammi per metro cubo, con picchi di 120 e 130 in alcune aree dei principali centri urbani. Scettico sulle responsabilità di questa tradizione il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Che respirare il fumo non faccia bene siamo d’accordo, ma dire che la tradizione è responsabile di tutti i mali, questo decisamente no - ha detto - I medici hanno assolutamente ragione a dire che il fumo fa male, ma io posso citare molti medici che vengono regolarmente ai Panevin, manifestazioni ancestrali organizzate da associazioni, scout, Pro Loco, gruppi di volontariato e alpini. Questa si chiama identità”. Forse, ha aggiunto il governatore del Veneto, “si tratta solo del dibattito di qualche partito”. Con lui anche il vicesindaco di Padova, Arturo Lorenzoni: “Più che agire su fatti episodici - ha dichiarato - dobbiamo agire sull’ordinario e sulle fonti di emissioni continuative”.

A Milano tregua insufficiente

Nonostante la tregua concessa dallo smog nella giornata del 5 gennaio, anche a Milano la situazione resta grave. A causa dello sciopero regionale dei treni sono state revocate per la sola giornata di mercoledì 8 gennaio le restrizioni della circolazione per i veicoli più inquinanti in tutta la Lombardia. Però, tranne questa eccezione, non sussistono ancora le condizioni per revocare i divieti temporanei di primo livello scattati lo scorso 3 gennaio, quali lo stop alla circolazione dei motori Euro 4 diesel, che quindi ripartono da giovedì. Divieti ancora più rigidi a Cremona, dove a restare fermi sono anche i veicoli commerciali: in città e in provincia sono infatti state applicate le misure temporanee di secondo livello, dopo 10 giorni consecutivi di polveri sottili oltre soglia. Sono invece stati revocati i divieti analoghi in vigore nelle province di Pavia, Bergamo e Monza, dove dal 7 gennaio hanno ripreso a circolare i diesel Euro 4.

A Firenze stop mezzi inquinanti

Blocco dei mezzi più inquinanti anche a Firenze e parte della provincia da mercoledì al 12 gennaio: è quanto prevedono le ordinanze antismog adottate da Palazzo Vecchio e dai Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa, Scandicci e Bagno a Ripoli. Le limitazioni sono valide per i motocicli a due tempi Euro 1, per le autovetture a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 e Euro 3, per i veicoli diesel Euro 1 e Euro 2 per il trasporto merci. Il divieto di circolazione è dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 nei centri abitati. Le ordinanze sono state adottate dopo che Arpat ha verificato nell'area le condizioni per l'attribuzione del valore 2 all'indice di criticità per la qualità dell'aria: 5 gli sforamenti del Pm10 negli ultimi sette giorni mentre per due giorni non sono previste condizioni meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Tra gli altri divieti anche quello, in ambito domestico, di accensione di caminetti, stufe, termocamini o termostufe alimentati a legna, qualora non rappresentino il principale sistema di riscaldamento. E' prevista anche la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento che potranno rimanere in funzione al massimo per otto ore giornaliere.

Cronaca: i più letti