Il presidente della Repubblica si schiera al fianco della senatrice: “Solidarietà e senso di responsabilità devono contrastare odio e contrapposizione”. Lamorgese: "Dobbiamo essere preoccupati". In giornata si è tenuto l'incontro tra la senatrice e il leader della Lega
“Non ho mai chiesto la scorta e mai avrei pensato di averla”. A dirlo è Liliana Segre, la senatrice a vita a cui il 7 novembre è stata assegnata la scorta. “Certamente non me l’aspettavo, poi essendo una vecchietta…”, ha affermato Segre in un’intervista a RaiNews24 riferendosi ai suoi 89 anni. Sulla questione è intervenuto in giornata anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La solidarietà, la convivenza e il senso di responsabilità devono contrastare l'intolleranza, l’odio e la contrapposizione”, ha detto. Mentre il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha dichiarato: "Dobbiamo essere preoccupati, è un momento in cui vedo rigurgiti che non avrei mai voluto vedere" (VIDEO). Nel pomeriggio di venerdì si è anche tenuto l'incontro tra Matteo Salvini e la senatrice, a casa di quest'ultima a Milano. Tutto si è svolto nel massimo riserbo.
Segre sulla Commissione: "Vedremo quale sarà mio ruolo"
Oltre che della sua scorta, Segre ha parlato della Commissione che porta il suo nome: “Vedremo quale sarà il mio ruolo. Io”, ha aggiunto, “non ho voluto la Commissione contro l'antisemitismo ma assolutamente contro l'odio e come tale vorrei fosse programmata". "C'è un'atmosfera di odio e odio è una parola orribile", ha poi sottolineato.
Mattarella: "Intolleranza è concreta"
Mattarella, invece, inaugurando l’anno accademico dell’università Campus Biomedico, sulle minacce ricevute da Segre, ha spiegato che la contrapposizione tra solidarietà da una parte e odio non è “una alternativa retorica. Quando una bimba di colore non viene fatta sedere sull'autobus o quando una donna come Liliana Segre ha bisogno di una scorta, si capisce che queste non sono questioni astratte o retoriche ma molto concrete”. Il presidente della Repubblica ha anche invitato a pensare al futuro rifacendosi a quello che potrebbe desiderare un bambino e quindi "una vita serena, la convivenza la vicinanza con gli altri e non l'arroccamento egoistico".