Per il comandante della missione italiana in Iraq nel 2003 confermata la condanna al risarcimento per i familiari dei 19 italiani caduti: è ritenuto responsabile di aver "sottovalutato" l'allarme su un attentato
La Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento per i familiari dei caduti di Nassiriya a carico dell'ex generale Bruno Stano, che era il comandante della missione italiana in Iraq nel 2003. Stano è ritenuto responsabile di aver "sottovalutato" l'allarme su un attentato "puntuale e prossimo" alla nostra base e per la "complessiva insufficienza delle misure di sicurezza”.
L’attentato del 2003
Il 12 novembre del 2003 un camion kamikaze distrusse la base Maestrale provocando la morte di 28 persone, tra cui 19 italiani: di questi 12 erano carabinieri, 5 soldati e due civili (LA FOTOSTORIA). L’attentato avvenne durante una missione militare chiamata “Antica Babilonia”, che era iniziata pochi mesi prima, a giugno. A provocare la strage, un camion imbottito di esplosivo lanciato a tutta velocità contro la palazzina di tre piani che ospitava i carabinieri della Msu (Multinational specialized unit). Il più grave attentato per le forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale.