La procura di Agrigento ha disposto il sequestro e l'evacuazione immediata della nave. Aperto un fascicolo a carico di ignoti per omissione e rifiuto di atti d'ufficio. Applausi e canti all'arrivo
Sono passati 19 giorni da quando la Open Arms è arrviata davanti a Lampedusa. Oggi, dopo l'ispezione a bordo del procuratore di Agrigento Patronaggio, la svolta: il sequestro dell'imbarcazone e la disposizione dello sbarco immediato degli 83 migranti. All'attracco, alcuni hanno alzato il pugno e si sono abbracciati. Dal molo, gli attivisti hanno fatto partire un applauso, urlando "benvenuti". Dall'inteno della barca, invece, arrivano le parole della canzone "Bella ciao" cantanta da volontari a bordo.
"Finalmente l'incubo finisce"
"Finalmente l'incubo finisce e le persone rimaste riceveranno assistenza immediata in terra”, ha scritto Open Arms su Twitter nel pomeriggio. La decisione dello sbarco è stata presa al termine di un incontro alla Capitaneria di Porto di Lampedusa tra Patronaggio e i vertici della Capitaneria. In precedenza il governo spagnolo aveva annunciato l'invio di una nave militare per recuperare gli oltre 80 migranti rimasti a bordo e portarli a Maiorca, nelle Baleari. Per l'arrivo della nave a Lampedusa sarebbero stati necessari tre giorni di navigazione.
Oltre dieci migranti si erano gettati in mare, salvati
La decisione della Procura arriva dopo un'altra giornata di altissima tensione: 9 migranti si sono lanciati in mare, seguiti poco dopo altri 5 (VIDEO), come già era accaduto nei giorni scorsi, per tentare di raggiungere a nuoto la riva di Lampedusa, distante circa 700 metri. Sono stati poi recuperati dalla Guardia costiera che li ha portati sul molo della Madonnina.
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