Rosa Maria Esilio, durante la cerimonia, ha letto in lacrime un post che circola da anni su Facebook tra le mogli e le fidanzate dei militari. Lo scritto racconta la forza e le sfide delle compagne degli uomini delle forze dell'ordine
"Essere moglie di carabiniere". È questo il tema al centro del testo che Rosa Maria Esilio, vedova di Mario Cerciello Rega, ha letto tra le lacrime, durante il funerale a Somma Vesuviana del marito (FOTO), ucciso il 26 luglio mentre era in servizio a Roma. I due erano sposati solo da 43 giorni quando il vicebrigadiere è morto (COSA SAPPIAMO FINORA - LA CAMERA ARDENTE - FIORI E MESSAGGI).
Le donne al fianco dei carabinieri: indipendenti e attive
La donna, nel giorno dell’ultimo saluto a Mario Cerciello Rega, ha scelto di affidarsi alle parole di un post che circola da anni su Facebook, tra le mogli e le fidanzate dei militari. Un testo che descrive la figura della compagna degli uomini delle forze dell’ordine come una donna che "deve essere indipendente, possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo". E che deve anche "essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta, anche se preavvisata solo un'ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all'improvviso".
Gli stessi valori di marito e moglie
Il testo letto da Rosa Maria Esilio prosegue poi spiegando che "questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perchè è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto". Poi, la chiusa: da "gioia e dolore, solitudine e fierezza", nasce la lacrima "che solo la moglie di un carabiniere prova", frutto "di tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi", ha detto Rosa Maria, dall'altare, al termine delle esequie.