Emanuela Orlandi, ispezionato cimitero teutonico. Il genetista: "Trovate migliaia di ossa"

Cronaca

Verifiche negli ossari nell'area attigua a quella delle tombe delle due principesse trovate vuote. Il perito della famiglia della 15enne scomparsa il 22 giugno 1983: "Non ci aspettavamo un numero così grande di resti. Il caso è ancora aperto"

"Non ci aspettavamo un numero così enorme di ossa". Lo ha detto Giorgio Portera, genetista della famiglia di Emanuela Orlandi, al termine dell’ispezione durata sei ore nel cimitero teutonico, in Vaticano, alla ricerca di reperti che possano condurre a una svolta sulla scomparsa della 15enne di Roma di cui non si hanno notizie dal 22 giugno 1983 (LA STORIA DI EMANUELA ORLANDI). "Il caso è ancora assolutamente aperto", ha aggiunto il perito degli Orlandi, dopo i controlli nei due ossari che erano stati individuati in un'area attigua alle tombe delle principesse Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburgo, morte nel XIX secolo. I due feretri delle principesse, aperti lo scorso 11 luglio su richiesta della famiglia Orlandi dopo una segnalazione anonima, erano stati trovati vuoti.

L’ispezione nei due ossari

Oggi, invece, dalle 9 alle 15, Giovanni Arcudi, docente di Medicina legale all'Università di Tor Vergata, e il suo staff - alla presenza del perito di fiducia della famiglia Orlandi - hanno portato alla luce i resti presenti negli ossari e li hanno analizzati e studiati già 'in loco', sottoponendoli ad una prima valutazione, "secondo protocolli riconosciuti a livello internazionale", ha detto il portavoce vaticano Alessandro Gisotti, aggiungendo che "secondo quanto disposto dall'Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, le operazioni peritali proseguiranno sabato 27 luglio, alle ore 9, con un’approfondita analisi morfologica dei reperti". Con questa nuova attività peritale "si evidenzia ancora una volta - ha continuato Gisotti - la disponibilità della Santa Sede verso la famiglia Orlandi".

Trovate migliaia di ossa

Ma gli accertamenti saranno lunghi per due motivi, come ha spiegato il genetista. "Oggi sono state ritrovate migliaia di ossa, dunque si ipotizza la presenza di decine di persone. Si tratta di ossa piccole e grandi e soprattutto ossa craniche, più o meno conservate che sono riconducibili a soggetti adulti e non adulti. Più sono le ossa e più è complicato l’accertamento". Portera inoltre ha aggiunto: "Il fatto che siano ossa non catalogate e buttate in un ossario, anzi in una cavità rende più difficile e più lungo l’accertamento".  Il genetista spera che oltre "all'accertamento strumentale e medico legale ci possa essere la possibilità di avere riscontri da qualche documento" che sciolga i dubbi, quali il perché siano lì e da quanto tempo. Documentazione "imprescindibile" anche secondo il legale della famiglia Laura Sgrò.

Le precedenti ispezioni

Se nelle due tombe delle principesse, nel cimitero teutonico, non sono stati trovati i resti della quindicenne romana scomparsa il 22 giugno 1983 - come già avvenuto il 14 maggio 2012 all'apertura della tomba del boss della Magliana Enrico, detto ‘Renatino', De Pedis nella basilica romana di Sant’Apollinare. Esito ugualmente negativo ha dato l'analisi delle ossa rinvenute nell'ottobre 2018, sotto un pavimento alla Nunziatura apostolica in Italia, in Via Po.

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