Mediterranea, Viminale: "Rifiutano Malta". La Ong: "Non è vero, condizioni impossibili"

Cronaca

Le 13 persone più vulnerabili sono state trasbordate dalla barca Alex e portate a Lampedusa. La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo. Rimpallo tra La Valletta, Roma e Ong. Viminale: fanno provocazione. Ong replica: affrontare 15 ore di navigazione è troppo

Non si sblocca il caso dell’imbarcazione Alex, della Ong Mediterranea. La vicenda dei migranti salvati in zona Sar libica dal veliero ha tenuto vive per l'intera giornata di venerdì polemiche e accuse incrociate tra l’Italia, Malta e la Ong. Tredici delle 54 persone salvate in mare dall'imbarcazione sono state evacuate a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera. Si tratta di soggetti vulnerabili, come bambini e donne, e delle loro famiglie. Sono stati trasbordati verso Lampedusa e visitati nel poliambulatorio dell’isola (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI). Mediterranea è tornata a chiedere lo sbarco anche per i restanti 41 naufraghi rimasti scatenando un botta e risposta con le autorità italiane e maltesi, che al momento non ha prodotto risultati (LO SPECIALE MIGRANTI).

Viminale: Ong rifiuta Malta. La replica: non è vero

In giornata dal Viminale è arrivata la richiesta destinata all’imbarcazione Alex: “Si dirigano verso Malta, l'Italia è pronta ad offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che il veliero attracchi a La Valletta per le verifiche di legge”. In serata, sempre dal ministero dell’Interno i toni si sono alzati: alcune fonti hanno riferito che Mediterranea starebbe rifiutando l'offerta italiana. Mediterranea vorrebbe fermarsi, trasbordare gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali). Il Viminale giudica la proposta della Ong "una provocazione assurda e una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell'Ue". Per il Viminale "Mediterranea pone una serie di condizioni che appaiono finalizzate a sottrarsi a qualsiasi forma di controllo anziché a salvaguardare le persone a bordo”. Ma in serata è arrivata la replica di Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, a bordo della Alex: “Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiani o maltesi che prendano a bordo queste persone” (IL DIALOGO TRA FUNZIONARI E CAPO MISSIONE MEDITERRANEA).

Il giallo sulle modalità di sbarco

In mattinata alla barca dell’Ong è stato notificato il divieto d'ingresso nelle acque italiane firmato nella notte da Salvini e dai colleghi di Difesa e Trasporti. Il divieto, protesta Mediterranea, "è illegittimo”. Intanto Malta si è offerta di accogliere i migranti della Alex. In cambio, l'Italia prenderà 55 migranti attualmente sull'isola. Ma al momento la disponibilità del governo de La Valletta è rimasta sulla carta. La Difesa ha informato il Viminale che la Marina è pronta a mandare un suo mezzo per il trasbordo dei naufraghi. Da Salvini non c'è però stato il via libera. Il ministro insiste: Alex si deve dirigere a Malta e attraccare a La Valletta per le verifiche di legge". L'ultima offerta alla Alex è quella di affiancarle quindi una nave militare italiana che potrebbe prendere a bordo una parte dei 41 migranti e poi “scortarla” in sicurezza verso Malta. Dove, secondo gli auspici di Salvini, sarà posta sotto sequestro.

Procura apre fascicolo

Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sul caso, senza indagati, per identificare eventuali scafisti. Le condotte di comandante ed equipaggio della nave non possono essere oggetto di valutazione visto che la nave è in acque internazionali. Lo sbarco per motivi sanitari di 13 migranti ha fatto scattare la competenza della Procura che, una volta ricevuti gli atti dalla Guardia costiera, ha aperto il fascicolo.

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