I membri dell'equipaggio sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La nave è stata sequestrata. Scesi i 30 migranti. Conte: "Verranno messi in sicurezza". Salvini: "Ultimo viaggio per nave dei centri sociali". Di Maio: "Spero si arrenda"
I componenti dell'equipaggio della Mare Jonio, della Ong Mediterranea Saving Humans, che ieri hanno soccorso 30 migranti a largo della Libia, sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta di un atto dovuto dopo la segnalazione fatta dalla Finanza. La stessa Ong, in serata, con un tweet ha avvertito: è stato "notificato alle 20.45 il 'sequestro preventivo' della nave che la politica disumana chiedeva da stamattina. Indagato il comandante. Da adesso nessuna nave della società civile nel Mediterraneo Centrale. Ma non ci arrendiamo". Intanto, i migranti salvati sono sbarcati a Lampedusa e l'imbarcazione è stata sequestrata dalla Guardia di finanza.
Il sequestro della Mare Jonio
I militari, spiegano fonti del Viminale, sono saliti a bordo quando la barca è entrata in acque italiane e avrebbero rilevato alcune irregolarità: proprio per procedere al "sequestro d'iniziativa", è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. "I migranti a bordo verranno fatti scendere e messi in sicurezza, ci mancherebbe, mica li mettiamo nelle patrie galere o li affoghiamo in mare...", aveva confermato il premier Giuseppe Conte, aggiungendo: "Ci siamo sentiti con Salvini e siamo d'accordo sul sequestro, la nave era stata già diffidata, ora si faranno le verifiche". Il sequestro è stato commentato anche dal ministro dell'Interno. "Ultimo viaggio per la nave dei centri sociali Mare Jonio: bloccata e sequestrata. Ciao ciao", ha scritto su Twitter. Il titolare del Viminale ha postato anche una foto della nave e di Luca Casarini, ex leader dei centri sociali del nord est e ora attivista e capo missione di Mediterranea, con la scritta "sequestrata". Intanto, ad Augusta è arrivata la nave Stromboli, l'unità della Marina Militare con a bordo 36 migranti salvati sempre ieri al largo della Libia (l'operazione di soccorso ha creato tensioni tra i ministeri dell'Interno e della Difesa), mentre a largo della Tunisia un'imbarcazione è affondata e almeno 70 persone sono morte.
Di Maio: "Spero che ora smetta di girare nel Mediterraneo"
Soddisfatto del sequestro anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio: "Le decisioni che sono state prese come sempre sono di tutto il governo - ha sottolineato -. La cosa positiva è che questa nave è stata sequestrata un'altra volta, spero che si arrenda e smetta di girare nel Mediterraneo, facendo una serie di azioni che evidentemente hanno qualcosa che non va".
A bordo 30 migranti, tra cui 2 donne incinte e 5 minori
A bordo della nave di Mediterranea c'erano 30 migranti, tra cui due donne incinte e cinque minori. L'imbarcazione è entrata in acque italiane stamattina. Appena superato il limite delle 12 miglia a sud di Lampedusa, aveva fatto sapere Mediterranea via Twitter, la nave è stata raggiunta da due motovedette della Gdf per un "controllo di polizia". La Ong aveva chiesto "l'ingresso in un porto sicuro dove sbarcare uomini, donne incinte e bambini". Aveva inoltre fatto sapere di aver ricevuto, ieri sera, una mail del Viminale che chiedeva "di fare riferimento alle 'Autorità Libiche', quelle di un Paese in guerra dove i diritti umani non esistono".
Ad Augusta i migranti soccorsi dalla Marina
Sempre ieri, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva commentato: “Un conto è una nave della Marina militare, che attraverso il suo ministro di riferimento si assumerà le proprie responsabilità, un altro una nave di privati o dei centri sociali come la Mare Jonio. Per loro, i porti restano chiusi". Il riferimento del leader della Lega è al salvataggio di 36 migranti (tra cui due donne e 8 bambini): sono stati soccorsi ieri a 75 km dalla Libia dalla nave Cigala Fulgosi - un pattugliatore impegnato nell'operazione "Mare Sicuro" - e poi trasferiti sulla Stromboli. L'unità della Marina Militare è arrivata in porto ad Augusta, in provincia di Siracusa: ha attraccato al pontile Nato, nel territorio di Melilli, e sono cominciate le procedure d'identificazione dei migranti. I migranti, verranno poi accolti da altri Paesi europei. "Ringrazio Francia, Malta, Lussemburgo e Germania per la sollecitudine con cui, nel giro di poche ore, hanno dichiarato la disponibilità ad accogliere" i 36 migranti, "partecipando alle operazioni di redistribuzione", ha detto ieri Giuseppe Conte. Il premier, infatti, si è subito mosso per evitare uno scontro Difesa-Interno.
Scontro Salvini-Trenta
Ma lo scontro, in realtà, c'è stato. Subito dopo la notizia del salvataggio da parte della Marina, Salvini ha commentato: "Io porti non ne do". Ha poi aggiunto di aver "chiesto chiarimenti del perché si fosse in acque libiche e del perché non si sia chiamata la guardia costiera libica". "Ormai è una battaglia quotidiana, ma tra due settimane ci sono le Europee e Salvini è in piena campagna elettorale. Per lui ogni pretesto è buono per attaccarmi. Sinceramente credo che non valga nemmeno la pena rispondere", ha replicato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un colloquio riportato dal Corriere della Sera. E su Salvini ha aggiunto: "Finché lo fa contro di me è tutto secondo copione. Ma non pensi di poter attaccare i militari e, nel caso specifico, la Marina". "Ieri c'è stata la dimostrazione - ha commentato invece il vicepremier Luigi Di Maio - che quando il governo gioca da squadra segna il punto".