L'allarme era stato lanciato su Twitter da Alarm Phone: "16 salvati dai pescatori". Per l'Oim i morti sono fra i 60 e i 70. Altri 70 recuperati e salvati a largo di Lampedusa. Sbarcati sull'isola anche 30 migranti della Mare Jonio
Con il mare calmo e la Libia nel caos, aumentano le partenze di migranti verso l'Italia. Oggi un’altra tragedia: circa 70 morti su un barcone naufragato a 40 miglia dalle coste tunisine, come ha fatto sapere Alarm Phone, rete telefonica gestita da attivisti che ricevono le richieste di soccorso dei migranti nel Mediterraneo. Sedici i sopravvissuti, salvati da pescherecci nella zona e trasferiti a bordo di unità militari tunisine. Il ministero della Difesa di Tunisi ha fatto sapere che l'imbarcazione era salpata dalla città libica di Zuara, alla volta dell'Italia. Resta ancora da definire con precisione, però, il bilancio del naufragio: per l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim) in Tunisia, infatti, le persone annegate sono fra le 60 e le 70. Sono invece salvi i 36 migranti soccorsi e portati ad Augusta dalla Marina Militare, così come i 30 salvati dalla nave Mare Jonio e sbarcati a Lampedusa. Salve anche le 70 persone intercettate oggi dalle motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza mentre cercavano si arrivare sull'isola a bordo di un barchino. Intanto nel governo si riapre lo scontro sul tema migranti, con Salvini che annuncia un decreto sicurezza bis con cui intende riscrivere le competenze sui transiti in mare attribuendo al Viminale il potere di veto (GLI AGGIORNAMENTI).
L’altro allarme su Twitter
La maggior parte dei migranti sul barcone naufragato vicino alla Tunisia proveniva da Paesi dell'Africa subsahariana, ma in molti arrivavano da Bangladesh e Marocco. Nel corso di questa mattina, Alarm Phone aveva lanciato un altro allarme sui social: “Più di 100 vite a rischio, incluse 24 donne e 8 bambini! Abbiamo ricevuto una chiamata stamattina da una barca partita dalla Libia. Comunicazione difficile per segnale debole. Abbiamo chiamato la Guardia Costiera italiana appena abbiamo ottenuto posizione GPS. La Guardia Costiera Libica non risponde”. Poco dopo, è seguito un aggiornamento: “Le persone a bordo sono in panico. Il motore è in avaria. Sono vicini alla costa libica ma non possono muoversi. La Guardia Costiera italiana ci ha detto che la Guardia Costiera Libica è stata informata”.
70 recuperati e portati a Lampedusa
Mentre sul caso dei 70 migranti recuperati al largo di Lampedusa, non è chiaro come il gruppo sia arrivato a 11 miglia dall'isola e dove sia l'imbarcazione che li avrebbe trasportati. Lo ha confermato anche il sindaco dell'isola, Totò Martello. E ha aggiunto: "Qui entrano tutti", manda a dire al ministro dell'Interno, "i porti sono aperti o sono chiusi? Ce lo spieghi Matteo Salvini".
La Mare Jonio sequestrata. Equipaggio indagato
Il tutto accade nella giornata in cui anche 30 migranti salvati ieri dalla Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human, sono sbarcati a Lampedusa, dove l’imbarcazione è stata poi sequestrata dalla Guardia di finanza. E i componenti dell'equipaggio sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Indagato anche il comandante. "Da adesso nessuna nave della società civile nel Mediterraneo Centrale. Ma non ci arrendiamo", si legge in un tweet della ong Mediterranea. Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, oggi a Firenze per un evento elettorale con il sindaco Dario Nardella, ha spiegato che i migranti sbarcati "non stanno male", "anche perché sono stati accolti e subito rifocillati, subito curati dall'equipaggio della Mare Jonio perché sono attrezzati per far questo". Ad Augusta, invece, è arrivata la nave Stromboli, l'unità della Marina Militare con a bordo 36 migranti salvati ieri al largo della Libia.