Quando è salita sul palco del Primo Maggio, in migliaia hanno urlato il nome del fratello morto 10 anni fa. "Stefano Cucchi - ha detto - è diventato un simbolo, oggi possiamo dire che la legge è uguale per tutti e i diritti umani non sono mai sacrificabili"
"Stefano è morto come ultimo tra gli ultimi. Essere qui e sentire urlare il suo nome mi fa sentire che la battaglia di questi anni non è stata inutile. I diritti umani non sono mai e per nessun motivo sacrificabili". Sul palco del Primo Maggio a Roma è salita Ilaria Cucchi. In migliaia hanno urlato il nome del fratello morto 10 anni fa, dopo essere stato arrestato. "Forse abbiamo aperto un varco, forse oggi abbiamo dimostrato che non bisogna smettere di crederci, di indignarsi, che non bisogna cedere al pregiudizio e voltarsi dall'altra parte - ha detto ancora, con addosso una maglietta con la scritta "sulla mia pelle, sulla pelle di tutti" -. Oggi la legge è uguale per tutti" (Caso Cucchi, nuovo processo).
Ilaria: "I diritti umani non ono mai sacrificabili"
Sullo schermo è apparsa anche la foto di Ilaria in lacrime, dopo la sentenza che assolveva tutti gli indagati per la morte di Stefano. "Non era la nostra sconfitta, ma era la giustizia ad ammettere il suo fallimento". "In questa storia - aggiunge Ambra - hanno perso tutti. Ma è una vicenda che umanamente ha fatto succedere qualcosa: c’è un prima e un dopo Ilaria". "Stefano Cucchi - ha continuato Ilaria - è diventato un simbolo, oggi possiamo ribadire che la legge è uguale per tutti. Possiamo dire grazie a Stefano, i diritti umani non sono mai, per nessun motivo, sacrificabili". Lodo Guenzi a seguire è entrato portando un messaggio dei genitori di Federico Altrovandi, anche lui morto per i colpi inferti durante un fermo: "Salutiamo con il cuore tutta la gente del Primo Maggio, diamo un abbraccio enorme a chi non si arrende per le ingiustizie", e Ilaria Cucchi ha risposto ringraziando la famiglia Aldrovandi.