Maestra con tubercolosi a Treviso, medici: Sbaglio in buona fede, epidemia sotto controllo

Cronaca

Intervistato dal Corriere, il dottor Cinquetti spiega che l’insegnante, portatrice di un batterio rimasto latente per 30 anni e che ha causato decine di contagi, “non immaginava fosse infettivo”. Saranno sottoposti al test di Mantouz anche ex alunni ed ex dipendenti

“In buona fede ha sbagliato a trascurare la cosa, comunque ora l’epidemia è sotto controllo”. Così il dottor Sandro Cinquetti, direttore del Servizio d’igiene e sanità pubblica di Treviso, intervistato dal Corriere, torna sul caso della maestra di una scuola elementare di Motta di Livenza (Treviso), portatrice di un batterio rimasto nascosto per quasi 30 anni che ha causato una decina di casi di tubercolosi, tra cui altre insegnanti e alcuni bambini. La maestra ha spiegato ai medici che, nonostante una tosse insistente e un dimagrimento anomalo, non aveva fatto i dovuti controlli temendo di avere una malattia senza speranza. “Ma non immaginava - rivela Cinquetti - che si trattasse di qualcosa di infettivo, capace di contagiare i suoi alunni e non solo. Una tubercolosi mai vista, con un quadro clinico imponente che ricorda quelle dell’Ottocento”.

Test anche a ex alunni ed ex dipendenti

Sono in tutto 36 i soggetti che, dopo i controlli con il test di Mantoux, sono risultati positivi al contagio. “Quattro sono in isolamento domiciliare”, ha precisato Cinquetti. Al test saranno sottoposti anche i ragazzi che ora frequentano la scuola media e che sono “usciti” dall'elementare. Lo ha reso noto l'azienda Ulss 2 della Marca Trevigiana, dopo aver completato gli esami sugli alunni che ancora frequentano la scuola. La decisione è stata motivata dal fatto che il test Mantoux ha dato esito positivo anche su due ragazzi "usciti" dalla Primaria a giugno 2018, e che ora frequentano le medie. Si tratta di un provvedimento per "estrema precauzione", che interesserà un centinaio di persone che saranno esaminate tra oggi e mercoledì.

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