L'ex presidente del consiglio comunale di Roma è accusato di corruzione. Ribaditi gli arresti in carcere anche per l'avvocato Camillo Mezzacapo. Restano ai domiciliari anche l'imprenditore Gianluca Bardelli e l'architetto Fortunato Pititto
Resta in carcere Marcello De Vito, l'ex presidente dell'Assemblea capitolina arrestato il 20 marzo scorso per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Il tribunale del Riesame di Roma ha respinto l'istanza presentata dai difensori e ha ribadito gli arresti in carcere anche per l'avvocato Camillo Mezzacapo ritenuto dai magistrati il braccio destro di De Vito. Restano ai domiciliari anche l'imprenditore Gianluca Bardelli e l'architetto Fortunato Pititto. Le motivazioni saranno depositate tra 45 giorni.
L'inchiesta sul nuovo stadio della Roma
L’indagine riguarda i presunti illeciti nell'iter di costruzione del nuovo stadio della Roma. Tra le persone coinvolte, oltre a De Vito, anche il costruttore Luca Parnasi e l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone. Per l'assessore allo Sport Daniele Frongia, invece, il pm nei giorni scorsi ha chiesto l'archiviazione.
In base a quanto sostengono gli inquirenti, Parnasi avrebbe creato insieme ai suoi collaboratori un'associazione a delinquere "allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione al fine di ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del nuovo stadio della Roma e di altri progetti imprenditoriali riconducibili all'operatività del sodalizio". I reati ipotizzati sono a vario titolo associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito.