A Che tempo che fa i genitori del ricercatore ucciso in Egitto hanno chiesto un nuovo incontro con il pg egiziano Nabil Ahmed Sadek. “Le indagini sono a un punto morto”, spiegano, per poi aggiungere: “Il ritorno del nostro ambasciatore in Egitto è stato fallimentare”
“Trovino i responsabili e ci ridiano i vestiti che nostro figlio aveva quando è stato ritrovato ucciso”. È questo il nuovo appello che la famiglia di Giulio Regeni ha lanciato alle autorità egiziane ieri sera durante la trasmissione Che tempo che fa. "Il 6 dicembre 2016 abbiamo incontrato il procuratore generale del Cairo, Nabil Ahmed Sadek, a Roma - spiega il padre del ricercatore ucciso in Egitto -. In quell'occasione ci disse, guardandoci negli occhi, che avrebbe catturato tutti i responsabili del rapimento, della tortura e dell'uccisione di nostro figlio. Quindi io da uomo a uomo, da padre a padre, gli chiedo di rispettare quella promessa e di incontrarci di nuovo a Roma".
“Le indagini sono a un punto morto”
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento delle indagini, i genitori del ricercatore friulano si dicono sconsolati: “Noi fin da sempre abbiamo detto che non vigliamo finte verità e depistaggi, noi vogliamo sapere tutto quello che è successo per arrivare ad una verità processuale. Le indagini sono ad un punto morto, non ci sono corrispondenze dal fronte egiziano. Pignatone ha detto che siamo allo stallo" (LA STORIA DEL CASO).
“Ritorno dell’ambasciatore fallimentare”
Mentre sul tema dei rapporti diplomatici con l’Egitto e la decisione dell’allora governo Gentiloni che, il 15 agosto 2017, scelse di rimandare l’ambasciatore italiano al Cairo, i genitori di Giulio precisano: "Noi non eravamo d'accordo con il ritorno dell'ambasciatore. È passato un anno e mezzo, tante cose sono state fatte in Egitto, ma sicuramente la verità non è stata trovata". L'ambasciatore "aveva come mandato prioritario la ricerca della verità e della giustizia per Giulio. Per noi è tempo di richiamarlo per consultazioni. Abbiamo imparato questa terminologia. Il ritorno è stato fallimentare al massimo", concludono (LA FIACCOLATA PER RICORDARE GIULIO).