Di Maio, sequestrate aree di proprietà del padre. Sindaco Mariglianella: “Accertati abusi”

Cronaca

La polizia municipale ha effettuato un sopralluogo in un terreno in provincia di Napoli. “Sono stati accertati manufatti abusivi ed è stato rilevato l’abbandono di rifiuti su tre piazzole”, ha raccontato a Sky Tg24 il primo cittadino. Il vicepremier: “Sono tranquillo”

La polizia municipale di Mariglianella, in provincia di Napoli, ha compiuto delle verifiche in uno stabile e in alcuni terreni di proprietà del padre e di una zia del vicepremier Luigi Di Maio. All’interno della proprietà sono state sequestrate delle aree. Il sindaco del paese, Felice Di Maiolo, ha spiegato a Sky tg24 che sono stati trovati “manufatti abusivi”. “Dopo una denuncia giornalistica, è stato fatto un sopralluogo iniziato lunedì mattina, quando non è stato possibile entrare perché non erano presenti i proprietari. Sono stati convocati e stamattina è stato fatto il sopralluogo e sono stati accertati dei manufatti abusivi”, ha raccontato. “Inoltre – ha aggiunto il sindaco – è stato rilevato l’abbandono di rifiuti su tre piazzole e anche su questo è stato fatto un sequestro. Tutto sarà notiziato alla Procura della Repubblica nelle prossime ore” (LE TAPPE DELLA VICENDA).

Di Maio: “Tutto quello che c'è da fare lo faranno”

Del sopralluogo ha parlato anche il ministro Di Maio. “C'è stato il sopralluogo della polizia municipale in questa campagna di mio padre, dove sono stati posti sotto sequestro secchi, bidoni, una carriola, calcinacci, teli e ora saranno fatti accertamenti sugli edifici. Sono terreni di mio padre e mia zia, tutto quello che c'è da fare lo faranno”, ha detto il vicepremier. Che ha aggiunto di sentirsi “assolutamente tranquillo politicamente”. Durante il sopralluogo, ci sono stati momenti di tensione tra gli abitanti del posto e i giornalisti, che sono stati invitati ad allontanarsi. "Di Maio è l'orgoglio della nostra nazione", ha detto qualcuno. Nei giorni scorsi Antonio, il padre di Luigi Di Maio, era finito al centro delle polemiche per alcuni casi di lavoratori - tra cui lo stesso vicepremier, che si è difeso con un post - che sarebbero stati impiegati in nero nell’azienda edile di famiglia.

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