Ex operaio denuncia: "Ho lavorato in nero per le aziende del padre di Di Maio"

Cronaca
Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio (FOTO: archivio)

I fatti risalgono a due anni prima che il vice presidente del Consiglio diventasse socio. Il ministro replica: "Non gestisco le imprese, questa cosa non mi risulta. Ma è grave, faremo delle verifiche"

Un cittadino di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, ha denunciato a Le Iene di aver lavorato in nero per l'azienda della famiglia del ministro del Lavoro Luigi Di Maio. "Sono finito in ospedale mentre lavoravo in nero nella ditta edile - ha detto in un servizio trasmesso dalle Iene - il padre del vicepremier, Antonio Di Maio, quando mi feci male consigliò di non dire che era successo mentre lavorava per lui". Doppia la replica di Di Maio, prima in tv e poi su Facebook in un lungo post. 

La denuncia del lavoratore

"Ho lavorato due anni in nero, mi pagava Antonio Di Maio" ha spiegato l'ex operaio. I fatti, viene precisato nel servizio, risalgono a "un periodo antecedente di due anni a quando Luigi Di Maio è diventato proprietario al 50% dell'azienda di famiglia" (TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA).

La replica di Di Maio

Di Maio, incalzato dall'inviato delle Iene, assicura l'intenzione di fare luce su quanto denunciato. "Io non gestisco direttamente l'azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò. Io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati, non c'è stato un bel rapporto, adesso è migliorato un po'. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta, ma il fatto è grave". Poi la seconda replica in un lungo post pubblicato su Facebook. "Avrete visto il servizio delle Iene. E avrete visto anche la mia intervista - ha scritto Di Maio -. Come sapete, in tutti questi anni, alle Iene abbiamo sempre dato il massimo della disponibilità, non abbiamo chiesto di non mandare in onda servizi, a differenza di altri; non abbiamo mai chiesto alcun trattamento di favore e quando ci hanno rivelato qualcosa di importante li abbiamo ringraziati. Domani, come promesso nell'intervista, consegnerò i documenti sulla vicenda".

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