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Caso Orlandi, medico legale: ossa forse di una donna di 25-35 anni

Cronaca

Secondo il perito nominato dal Vaticano, da un primo esame, i resti ritrovati non dovrebbero appartenere a un'adolescente, anche se è necessario aspettare i risultati dei test. Intanto, a Villa Giorgina, sono stati trovati altri frammenti ossei

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Potrebbero essere di una donna fra i 25 e 35 anni i resti trovati nella sede della Nunziatura Vaticana lo scorso 30 ottobre. Le ossa che avevano riacceso la speranza di far luce sui casi di Emanuela Orlandi (LA STORIA) e Mirella Gregori non sarebbero quindi compatibili con l'età che le due giovani avevano al momento della scomparsa. A dirlo è Giovanni Arcudi, direttore di Medicina Legale dell'Università di Tor Vergata, che sta partecipando in qualità di consulente nominato dal Vaticano alle analisi iniziate ieri: "In questo momento non posso confermare l'età o il sesso prima di avere i risultati dei test di laboratorio - spiega Arcudi - ma la prima impressione, basata sull'esame di alcune strutture ossee è che si tratti di ossa di una donna intorno ai trent'anni, non una adolescente". "Per la famiglia non cambia nulla", pronta arriva la risposta dell’avvocato Laura Sgrò, il legale della famiglia Orlandi. "Non sappiamo se Emanuela è morta e se è morta non sappiamo quando. Quindi aspettiamo l'esito del dna", conclude.

Il nuovo ritrovamento

Intanto questa mattina nuovi frammenti ossei, un cranio e una mandibola, sono stati trovati a Villa Giorgina durante un sopralluogo della Squadra Mobile e della Scientifica effettuato su ordine della Procura. L'atto istruttorio è legato al fatto che allo scheletro trovato alcuni giorni fa mancavano gli arti inferiori e quindi gli inquirenti hanno disposto i nuovi accertamenti alla sede della Nunziatura.

Le ossa potrebbero appartenere a una sola persona

Ieri, inoltre, sono state isolate e inviate al Laboratorio di Genetica Forense alcune parti utili per poter estrarre il Dna dalle ossa trovate lo scorso 30 ottobre, anche se per avere qualche risposta si dovrà poi aspettare circa una settimana dall'estrazione del Dna. La Scientifica ha iniziato a esaminare i resti insieme ad Arcudi e al dirigente medico della Polizia, Enza Livieri: l'ipotesi più probabile è che le ossa appartengano a una sola persona, ma restano da stabilire con certezza l'epoca del decesso, sicuramente non recente, l'età e il sesso.