Domani allerta arancione in sei regioni. In Emilia preoccupa la piena del Po. Zaia: "100mila ettari di bosco rasi al suolo". Il capo della Protezione civile Borrelli a Belluno: "Situazione apocalittica". Il governo pensa a uno stop di tasse e cartelle
E' iniziata la conta dei danni nelle zone del Veneto più colpite dal maltempo, in particolare nel Bellunese: "Si calcolano circa 100mila ettari di bosco raso al suolo, situazione devastante", ha detto il presidente della Regione Zaia, che parla di almeno un miliardo di euro di danni. Una situazione che il Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli descrive come "apocalittica" (VIDEO). Non c'è invece tregua in Sicilia e in Sardegna (LE PREVISIONI DEL 3 NOVEMBRE): la Protezione Civile ha diffuso un bollettino di allerta meteo rossa che fino a stasera riguarda tutta l'area nord-occidentale della Sicilia, sia per rischio idrico sia per rischio idrogeologico. L’allerta è invece gialla per la restante parte dell'isola e per la Sardegna, dove scatterà alle 18 per tutto il sud e la parte orientale fino all'ex provincia di Olbia-Tempio. Allerta anche in Emilia Romagna per la piena del Po. Coldiretti denuncia: in tutta Italia l'ondata di maltempo ha provocato la strage di circa 14 milioni di alberi. Il governo pensa allo stop di tasse e cartelle per le zone messe in ginocchio dalle piogge e dalle frane. (IL METEO). Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha annunciato che il governo nazionale concederà lo stato d'emergenza per la regione. E anche domenica sarà una giornata di maltempo quasi in tutta Italia: sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per domani allerta arancione su parte di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, sui versanti jonico e tirrenico meridionale della Calabria, sull'intero territorio della Sicilia e sui bacini sud-occidentali e centro-meridionali della Sardegna.
Emergenza nel Bellunese
Nel Bellunese, una frana di terra e fango ha completamente ostruito ieri mattina la strada regionale 203 che collega Cencenighe con Agordo. Alcuni comuni a nord dello smottamento sono rimasti isolati e sono 27 le strade interrotte, oltre alla situazione di criticità per acqua e luce. Un grosso contributo sta arrivando dalle squadre di volontari: "In questo momento abbiamo in campo centinaia di squadre e oltre tremila volontari con specialità di taglio alberi, lavori in quota e movimento terra - spiega il coordinatore delle Unità di crisi, l'assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin - e nei prossimi giorni ne arriveranno altre ancora". (LA STRAGE DI ALBERI SULLE DOLOMITI)
Borrelli: "In Veneto situazione apocalittica"
"Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante", ha detto a Belluno il Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli, durante l'incontro con il presidente del Veneto Luca Zaia, al termine del sopralluogo nelle zone colpite dal maltempo. "La situazione - ha detto - è pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli".
Zaia: "In Veneto danni per almeno un miliardo di euro"
Il governatore del Veneto Zaia ha parlato di una "devastazione totale con alcune case crollate e un centinaio di strade che non c'è più". "Si calcolano circa 100mila ettari di bosco raso al suolo - ha aggiunto -. La zona colpita, delle Dolomiti, è patrimonio Unesco. Siamo in ginocchio. L'alluvione che nei giorni scorsi si è abbattuta sulla regione, ha superato la portata delle alluvioni del 1966 e del 2010". Secondo Zaia, ci sono "almeno un miliardo di euro di danni" e serve libertà nella gestione commissariale perché "non si tratta solo di ripulire ma occorre il piglio di operatività tipico della Protezione civile".
L'allerta in Sardegna
Intanto la Protezione civile sarda ha emanato anche un avviso che riguarda condizioni meteo avverse per piogge e temporali attese dalle 18 di oggi per le prossime 30 ore. Sono previsti acquazzoni e abbondanti precipitazioni che interesseranno inizialmente la Sardegna meridionale e orientale, poi quella settentrionale e, infine, quella occidentale.
Toti: "Governo concederà stato di emergenza a Liguria"
In Liguria e Friuli i danni ammontano a centinaia di milioni di euro. (BORGO DI BOCCADASSE DEVASTATO - I DANNI A RAPALLO) I governatori hanno chiesto e ottenuto l'attivazione di un numero di solidarietà il 45500 che sarà attivo dalla mezzanotte del 4 novembre. (LE FRANE - LE FOTO) ."Il presidente Conte mi ha assicurato che il Governo concederà lo stato di emergenza e già in settimana arriveranno i primi provvedimenti", ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
A Lavagna 100mila pesci usciti da vasche acquacoltura
La mareggiata che ha messo in ginocchio la Liguria ha causato problemi a un centro di acquacoltura di Lavagna. Circa 100 mila tra orate e branzini sono usciti dalle cinque grandi vasche sistemate di fronte alla costa che erano state immerse per ridurre i rischi. L'enorme quantità di pesci è finita in mare aperto preda di pescatori professionisti di Lavagna e Sestri Levante che hanno già catturato una trentina di quintali di orate e branzini. Sono stati intensificati i controlli del personale della locamare Sestri Levante.
In Emilia Romagna allerta per la piena del Po
L'ondata di maltempo prosegue anche in Emilia-Romagna con un'allerta arancione che riguarda la pianura emiliana orientale e la costa ferrarese e criticità gialla per la pianura emiliana centrale. Entrambi gli avvisi, riferisce l'ultimo bollettino dell'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile per l'Emilia-Romagna e da Arpae, sono dovuti alla propagazione della piena del Po.
La situazione in Sicilia
Ancora disagi anche in Sicilia, dove è stata sospesa la fornitura di acqua in 11 comuni nisseni a causa della torbidità in ingresso al potabilizzatore del Fanaco. Già ieri il maltempo ha iniziato a mettere in difficoltà la regione, con enormi danni a Sciacca, nell'Agrigentino, dove è nuovamente straripato il torrente Cansalamone. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha ordinato la chiusura delle scuole per oggi, anche se molte sarebbero comunque rimaste chiuse come ogni sabato, e ha rivolto l'invito a limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari.