L’ondata di piogge sta mettendo a rischio l’equilibrio ambientale di vaste aree montane in Italia. “La mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti”, avverte l'associazione
Il maltempo in Italia sta mettendo a rischio l’equilibrio ambientale del Paese, soprattutto in vaste aree montane.(LE PREVISIONI DEL 3 NOVEMBRE) È l’allarme della Coldiretti che stima una perdita di circa 14 milioni di alberi a causa delle forti piogge e del vento. Sono stati abbattuti soprattutto faggi e abeti bianchi e rossi nei boschi dal Trentino all'Alto Adige, dal Veneto al Friuli, dove ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità. “La mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge”, sottolinea la Coldiretti.
La stima dei danni
“In una situazione in cui l'Italia importa già circa l'80% del legno che consuma, al danno ambientale si aggiunge quello economico con importanti ripercussioni sull'intera filiera del legno e la perdita di posti di lavoro, in aree spesso difficili”, fa sapere la Confederazione nazionale coltivatori diretti, che aggiunge che gli effetti negativi si ripercuoteranno anche a livello paesaggistico e sul turismo.
Le cause del disastro
Oltre alle “straordinarie raffiche di vento”, per la Coldiretti i danni sono stati causati anche “dall’incuria e dall’abbandono”. In Italia l’area coperta della foresta si estenderebbe su più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la renderebbe del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. "È praticamente raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessa 10,9 milioni di ettari, ma, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli”.
Una possibile soluzione
La Confederazione nazionale coltivatori diretti evidenzia anche che per difendere il bosco italiano “occorre creare le condizioni per contrastare l'allontanamento dalle campagne e valorizzare quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli e dai consorzi forestali”.