Decreto Genova: il commissario dovrà rispettare le norme antimafia

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Un nuovo emendamento, presentato dai due relatori di M5s e Lega, stabilisce che il sindaco Bucci sarà tenuto a conformarsi al codice antimafia nelle varie fasi: dalla progettazione alla ricostruzione del ponte Morandi

Il commissario straordinario di Genova dovrà rispettare le norme del codice antimafia nelle varie fasi, dalla demolizione alla progettazione e ricostruzione del ponte Morandi. Lo stabilisce un nuovo emendamento presentato dai due relatori (M5s-Lega) del decreto Genova (COSA PREVEDE) all'articolo 1, che disciplina poteri e ruoli del commissario. L'emendamento è stato presentato dopo un parere della commissione Affari costituzionali. Si soddisfa così quanto sollecitato dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone.

"Vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Ue"

L'emendamento è stato approvato e prevede che il commissario Bucci "operi in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale - si legge nel testo della modifica - fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi Antimafia", oltre ai "vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea". Tuttavia per non rallentare troppo le pratiche burocratiche per la ricostruzione (era un timore di una parte della maggioranza) l'emendamento prevede anche che un decreto del ministro dell'Interno introdurrà "speciali misure amministrative di semplificazioni per il rilascio della documentazione antimafia, anche in deroga alle relative norme". Il decreto del Viminale deve essere adottato entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

Le polemiche sul decreto

Ieri, 22 ottobre, il sindaco Bucci ha partecipato a un evento insieme al presidente dell'Anac Cantone, soffermandosi anche su alcune polemiche che stanno accompagnando il decreto Genova: "I 600 emendamenti non allungheranno i tempi. Quelli che ho visto io sono tutti molto positivi e servono a Genova come città e a Genova per fare il ponte". Bucci ha spiegato che "essere preoccupati" per la possibilità di infiltrazioni mafiose nei lavori "vuol dire porsi il problema e cercare di trovare delle soluzioni”. Infine ha ribadito che il maggior problema del decreto è "l'interpretazione della parola ‘deroga’. Se si intende che si può fare tutto quello che si vuole senza nessun controllo capisco bene le perplessità di Cantone che sono anche le mie. Io voglio che ci sia un controllo", aveva detto.

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