Il presidente dell'Anac durante la sua audizione alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera sul dl: "Troppi poteri a Commissario". Di Maio: "Nel decreto fiscale 50 milioni per gli sfollati. I 300 milioni per i danni li mette Autostrade"
Nella ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi c’è il rischio di infiltrazioni mafiose. È questa in sintesi la principale perplessità espressa sul decreto Genova (COSA PREVEDE) dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone in audizione alla Camera di fronte alle commissioni Trasporti e Ambiente.
Nel decreto deroga a tutte le norme extrapenali
Nel testo del decreto, segnala Cantone, è prevista "la deroga a tutte le norme extrapenali che comporta anche la deroga al Codice antimafia e alla relativa disciplina sulle interdittive”, ha spiegato. “Non ritengo – prosegue il presidente dell’Anac - di dover sottolineare i rischi insiti in tale omissione, soprattutto perché vi sono molte attività connesse alla ricostruzione (dal movimento terra allo smaltimento dei rifiuti, ad esempio) in cui le imprese mafiose detengono purtroppo un indiscutibile know how".
"Al Commissario straordinario poteri senza precedenti"
Cantone si sofferma poi sui poteri concessi al Commissario straordinario: "Con una disposizione che credo sia senza precedenti (la deroga a tutte le norme dell'ordinamento italiano, ad esclusione di quelle penali) si intende consentire al Commissario di muoversi con assoluta e totale libertà”, afferma il presidente dell’Anac, “imponendogli solo i principi inderogabili dell'Unione europea ed ovviamente i principi costituzionali".
Di Maio: cassa integrazione per la zona rossa. Sindacati: "Mancano 45 mln"
Intanto, il vicepremier Luigi Di Maio annuncia: "Nel nuovo decreto fiscale" che sarà votato lunedì, 15 ottobre, "ci saranno 50 milioni di euro" per gli sfollati di Genova, e "la cassa integrazione per la zona rossa di Genova, una misura ponte per i dipendenti in attesa della ricostruzione". Ma su quest'ultima misura arriva subito uno stop da parte dei sindacati: "Per garantire la cassa integrazione mancano più di 45 milioni di euro in deroga 'retroattiva' ai circa 2.500 lavoratori senza ammortizzatori sociali delle piccole-medie aziende genovesi colpite direttamente dal crollo del ponte Morandi a partire dal 14 agosto scorso per almeno tutto il 2019", evidenziano Cgil, Cisl e Uil in presidio davanti alla Prefettura di Genova. "I 300 milioni" per i danni, ha detto poi Di Maio confermando quanto previsto dal decreto Genova, "li mette Autostrade".
Da Cgil, Cisl e Uil documento per modifiche a decreto Genova
I segretari di Cgil, Cisl e Uil - Federico Vesigna, Luca Maestripieri e Mario Ghini - hanno consegnato al Prefetto un documento unitario contenente "le necessarie modifiche al decreto Genova". "L'Inps sblocchi immediatamente le risorse", chiede Vesigna. "Servono almeno 15 milioni per coprire dal 14 agosto al 31 dicembre 2018 per dare una risposta ai lavoratori che rischiano di perdere il posto senza tutele", aggiunge Maestriperi. Infine, secondo Ghini, "c'è bisogno della cassa in deroga prima della conversione in legge del decreto, perché già oggi i lavoratori stanno soffrendo".
Minuto di silenzio per la Nazionale in visita sul luogo del crollo
Intanto la Nazionale di calcio ha osservato un minuto di silenzio per le 43 vittime, recandosi sul luogo della tragedia con il ct Roberto Mancini e il resto della squadra. Leonardo Bonucci ha deposto una corona di fiori al fianco di quella lasciata da Andriy Shevchenko, ct dell'Ucraina, che sfiderà l’Italia in amichevole.