Un provvedimento del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione contesta anomalie al “modello” calabrese, prevedendo la chiusura dei progetti e lo spostamento degli ospiti dello Sprar. Il sindaco Lucano, arrestato pochi giorni fa, dice: "Vogliono distruggerci"
Dopo l'arresto del sindaco Domenico Lucano (CHI È) per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è arrivato un altro colpo per il sistema di integrazione dei migranti del comune reggino di Riace. Il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, con una nota del 9 ottobre scorso, ha deciso il trasferimento dei migranti ancora ospiti dello Sprar gestito dal Comune calabrese. Una mossa che decreterà la chiusura di tutti i progetti e la fine del cosiddetto “modello Riace”. “Vogliono soltanto distruggerci”, ha commentato il sindaco Lucano.
Contestate 34 penalità
Nei mesi scorsi lo stesso Ministero aveva già evidenziato alcune anomalie nella gestione, bloccando i fondi per l’accoglienza. Ora, nel provvedimento, 21 pagine trasmesse al Comune reggino che contestano 34 penalità, si chiede di trasferire gli ospiti e di rendicontare ogni spesa sostenuta per arrivare alla chiusura del sistema di accoglienza entro 60 giorni. Le violazioni riguardano, secondo il documento: l'erogazione dei servizi finanziari dal fondo a favore di soggetti diversi da quelli ammessi all'accoglienza; la mancata presentazione della rendicontazione; la mancata rispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati e la mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard qualitativi e quantitativi; il mancato aggiornamento della banca dati gestita dal Servizio centrale. Nel documento il Dipartimento evidenzia che "la rilevanza, gravità e persistenza delle inosservanze giustificano la revoca totale dei finanziamenti".
Lucano: “Faremo ricorso”
"Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato”, ha detto il sindaco Domenico Lucano, commentando la vicenda. “I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale”, ha annunciato. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Mario Oliverio: " È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro non si celi l'obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell'Interno di rivedere questa decisione". "Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell'uso di fondi pubblici, nemmeno se c'è la scusa di spenderli per gli immigrati", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini.