Sindaco di Riace arrestato, pm: se modello fallisce non è colpa nostra

Cronaca
Il procuratore capo di Locri Luigi D'Alessio e il sindaco di Riace Domenico Lucano

Il procuratore Luigi D’Alessio ha già annunciato ricorso al riesame, dopo che il gip ha rigettato le 7 accuse più gravi mosse a Domenico Lucano, ora agli arresti domiciliari. L’Unhcr prende le sue difese: "Primo cittadino simbolo dell'Italia che accoglie"

Non si placano le polemiche all’indomani dell’arresto di Domenico "Mimmo" Lucano (CHI È - LA SCHEDA), il sindaco di Riace noto in tutto il mondo per aver fatto della cittadina calabrese un modello di accoglienza e integrazione dei migranti, che è stato posto ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Il gip ha però deciso di non accogliere 14 richieste di arresto su 15 e, parlando di congetture, errori procedurali, inesattezze di inquirenti e investigatori, ha rigettato 7 accuse mosse a Lucano per i reati più gravi: associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d'ufficio e malversazione. Decisioni che non sono piaciute al procuratore capo di Locri Luigi D'Alessio che ha già annunciato ricorso al riesame. "Sono sempre rispettoso delle decisioni del giudice, ma stiamo redigendo motivi di impugnazione. Credo e temo che il gip sia rimasto un po' anche schiacciato dalla quantità di indagini che gli sono piovute addosso e ritengo che non abbia vagliato tutto il panorama probatorio che gli è stato messo a disposizione", ha dichiarato D'Alessio nel corso di una trasmissione radiofonica. "La nostra inchiesta non ha rappresentato un attacco al modello Riace. Se il modello Riace dovesse fallire, non sarà colpa certo della Procura di Locri – poi ha aggiunto D'Alessio – Noi abbiamo ravvisato delle ipotesi di reato e quindi, procedendo, abbiamo fatto il nostro dovere". In difesa del modello Riace interviene invece l’Unhcr: "Lucano simbolo dell’Italia che accoglie". Salvini torna ad attaccare Saviano: "Chi dice che è stato il governo Salvini a far arrestare Lucano ha dei problemi”.

Procuratore: scindere la persona Lucano dall’idea di Riace

Il procuratore capo di Locri Luigi D’Alessio, è tornato a ribadire la sua differenza di vedute con il gip e chiede di distinguere tra l’idea di accoglienza della cittadina calabrese e le responsabilità penali di Lucano: "Apprezzo tutti coloro che manifestano dispiacere per questa vicenda, ma bisogna assolutamente scindere la persona Lucano dall'idea che lui ha posto in essere a Riace, perché sull'idea si può dibattere, si può discutere. C’è chi dice che l'accoglienza non va bene, c’è chi dice che è l'unica strada possibile". "Il problema – secondo D’Alessio – è la realizzazione di quell'idea e non possiamo consentire, come stato italiano, come istituzione della Repubblica, che qualcuno persegua un'idea passando bellamente sopra i principi e sopra le norme, altrimenti consentiremmo a chiunque di predicare quelli che sono i propri convincimenti infischiandosene delle leggi".

Unchr: Lucano simbolo dell’Italia che accoglie

Invece l'Unhcr rende noto che segue quanto sta accadendo a Riace "con grande apprensione perché il sindaco Domenico Lucano, arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è diventato un po’ il simbolo dell'Italia che accoglie". "Ci auguriamo che sia fatta piena luce sui fatti a lui attribuiti, e nel frattempo esprimiamo preoccupazione e rammarico per la condizione di coloro che, migranti e rifugiati, temono ora di aver perso una guida che in questi anni li ha costantemente supportati", prosegue l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nella Giornata nazionale della memoria e dell'accoglienza, istituita per ricordare la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e l'importanza dei valori di umanità e solidarietà nel rispondere alle esigenze di coloro che fuggono da guerre e persecuzione, Unhcr ricorda "con forza che l'accoglienza richiede dialogo e condivisione, anziché scontro e avversione".

Salvini: mai buona notizia quando scattano manette 

Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato a parlare dell’arresto di Lucano, attaccando ancora una volta lo scrittore Roberto Saviano. "Non è mai una buona notizia quando scattano le manette ai polsi di qualcuno, è sempre una sconfitta. Ci sono dei giudici che hanno lavorato. Se intorno all'immigrazione di massa c’è qualcosa di poco trasparente è una conferma delle battaglie che io e la Lega stiamo facendo da anni e lo abbiamo visto a Roma con Mafia Capitale o da altre parti", ha detto. "Aspetto di vedere di capire se qualcuno ha sbagliato o ha favorito l'immigrazione clandestina – ha aggiunto - e ho visto che Saviano e altri fenomeni hanno detto che è il governo Salvini che fa arrestare tizio o Caio, ma chi lo dice ha dei problemi". "Quel sindaco - ha spiegato Salvini - ha passato anni accogliendo migranti in una terra da cui i calabresi scappano per trovare lavoro. Se io fossi al suo posto mi occuperei dei miei cittadini e comunque - ha aggiunto - se nell'immigrazione di massa c'è qualcosa di poco trasparente è la conferma di quanto diciamo noi da anni".

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