Nave Diciotti, i migranti trasferiti momentaneamente a Messina
CronacaLa situazione si è sbloccata dopo 10 giorni. I primi soccorsi al largo di Lampedusa nella notte tra il 15 e il 16 agosto. Dal 20 agosto la nave era ferma nel porto di Catania. A bordo c'erano 177 persone. Le donne presenti: "In Libia ci hanno violentate"
Saranno subito accolti in un centro di Messina i migranti che per 10 giorni sono rimasti a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera. Successivamente verranno redistribuiti tra Cei, Albania e Irlanda. In totale erano 177 le persone soccorse al largo di Lampedusa nella notte tra il 15 e il 16 agosto mentre erano su un barcone in avaria. Il 20 agosto, giorno dell'approdo a Catania, solo 13 persone, che versavano in condizioni critiche, sono state fatte scendere. Successivamente sono sbarcati 17 minorenni non accompagnati e, dopo 5 giorni, altre 13 persone sono sbarcate su ordine della Sanità marittima.
L'ordine di sbarco della Sanità marittima
L'ordine di sbarco della Sanità marittima ha interessato 17 dei 150 migranti che da 10 giorni sono stati a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera. Tredici di loro, sei uomini e sette donne, sono stati trasportati in ambulanza nei presidi sanitari allestiti a terra e negli ospedali del capoluogo etneo. Le altre 4 donne interessate dall'ordine di sbarco si sono rifiutate di scendere, perché intendono farlo solo con i loro compagni per i quali è però necessaria una preventiva autorizzazione da parte del Viminale. Un via libera atteso da 5 giorni, da quando cioè la nave Diciotti è approdata al porto di Catania.
L'ispezione sanitaria a bordo e lo sbarco
Lo sbarco è stato ordinato dall'ufficio di Sanità marittima di Catania e arriva dopo che, nei giorni scorsi, oltre a chi aveva problemi di salute, erano stati fatti scendere dalla nave 27 minori non accompagnati (LE LORO STORIE). I primi a scendere da nave Diciotti sono stati tre uomini, seguiti da una donna. Tutti sono stati 'fotosegnalati', uno per uno, come da prassi, alla fine della scaletta.
Le donne che lasciano la Diciotti sono state violentate in Libia
Sono state violentate in Libia le undici donne che sono su nave Diciotti e che saranno evacuate per emergenza medica dal pattugliatore della Guardia costiera. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti di esseri umani e disposto il ricovero delle vittime nel'ospedale Garibaldi di Catania.
A Catania manifestazione di solidarietà e scontri con la polizia
Nel porto si è tenuta una manifestazione alla quale hanno partecipato centinaia di liberazione che chiedevano di far scendere i migranti dalla nave Diciotti. La parola d'ordine è #Fateliscendere, slogan diffuso anche sui social. Una decina di giovani con salvagenti e tavolette si sono lanciati a mare nel tentativo di raggiungere il pattugliatore della Guardia Costiera gridando 'libertà, libertà'. Sul posto stanno operando motovedette della polizia, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera per bloccare i giovani che tentano di nascondersi tra le barche ormeggiate nel porto. Alcuni manifestanti hanno tentato di forzare l'accesso al molo Levante e c'è stato un contatto con le forze dell'ordine.