Genova, Ue ribatte a Salvini: Italia ha flessibilità per investimenti

Cronaca
Il Ponte Morandi crollato a Genova

Il ministro ha parlato di “folli vincoli europei" che impediscono la messa in sicurezza di “scuole, autostrade e ospedali”. La Commissione ribatte: “Ogni Stato fissa le priorità”. E sulla responsabilità: “Direttiva del 2008 parla chiaro: è del concessionario”

La flessibilità c’è e gli investimenti per sviluppo e manutenzione non sono impediti dalle norme europee. La risposta della Ue alle accuse lanciate dal ministro Salvini ai "folli vincoli europei", dopo il crollo del ponte di Genova, arriva dal portavoce della Commissione Christian Spahr. "Le regole fiscali concordate a livello Ue lasciano la flessibilità a qualsiasi Stato di fissare le proprie specifiche politiche prioritarie”, sottolineano da Bruxelles. “L'Italia è stato uno dei principali beneficiari della flessibilità" inclusa nel Patto di Stabilità, aggiunge il portavoce.

La direttiva del 2008: responsabilità del concessionario

Sphar tocca poi il tema della responsabilità. Il ponte Morandi rientrava nella rete europea delle infrastrutture stradali - Trans-European transport network (Tent) - e per questo motivo deve rispondere a precisi requisiti definiti in una direttiva del 2008 e dal regolamento delle Tent. A partire dalla sicurezza, che dipende da chi è il gestore. “Nel caso sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad avere la responsabilità della sicurezza e della manutenzione della strada", dice il portavoce di Bruxelles, riprendendo la direttiva del 2008. Concessionario - in questo caso Autostrade per l'Italia - che deve dunque, stando alla norma, “assicurare, monitorare e migliorare” la sicurezza dell’autostrada. “Portare avanti queste procedure è responsabilità delle autorità nazionali", conclude il portavoce.

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