Maturità 2018, l'ultima volta del quizzone

Cronaca
Foto d'archivio Ansa

In corso la terza prova. Proroga di due giorni per gli studenti delle scuole che sono state sede di seggio per le elezioni comunali. Il test, che sparirà nel 2019, ha lo scopo di verificare la preparazione sui temi affrontati in classe negli utlimi mesi

È il giorno della terza prova - il cosiddetto "quizzone" - per circa 500mila studenti impegnati con l’esame di maturità (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE). Ma non tutti i maturandi potranno sostenerla oggi. Il test è infatti prorogato di due giorni nelle scuole che sono state sede di seggio nei ballottaggi delle elezioni comunali del 24 giugno. Dal 2019 questa modalità d’esame scomparirà.

Come funziona la terza prova

L’obiettivo del test è verificare il grado di preparazione sulle materie dell'ultimo anno di superiori. La prova è elaborata dalla commissione d'esame che decide quali materie inserire e la modalità di svolgimento. Le materie scelte possono arrivare fino a un massimo di cinque, di solito escludendo quelle già trattate nelle prime due prove. A discrezione dei commissari anche la tipologia delle domande: trattazione sintetica, quesiti a risposta singola, quesiti a risposta multipla, problemi a soluzione rapida, analisi di casi pratici e professionali o sviluppo di un progetto (negli istituti professionali e tecnici). Di solito la terza prova non supera le tre ore: in ogni caso i commissari sono tenuti a comunicare in anticipo l'informazione agli studenti.

La prima e la seconda prova

Gli studenti hanno già sostenuto la prima prova, cioè il tema, e la seconda, che cambia a in base all'indirizzo di studio. Fra le seconde prove di quest'anno, versione di greco al Classico, due problemi di matematica allo Scientifico con lo studio di una funzione oppure un problema sul funzionamento di una macchina per piastrelle, e "Diritti umani e principi democratici" al liceo delle Scienze umane.

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