Spagna, il cognato del re Iñaki Urdangarin in carcere per corruzione

Cronaca
Iñaki Urdangarin (Getty Images)

Il marito di Cristina di Borbone, ex campione di pallamano, è stato condannato a 5 anni e 10 mesi per frode e malversazione dopo lo scandalo "Noos", scoppiato nel 2011

Il cognato del re di Spagna Felipe VI, Iñaki Urdangarin, condannato per corruzione, è entrato questa mattina nel carcere di Brieva, ad Avila. Lo riferiscono fonti ufficiali. Urdangarin, coinvolto nello scandalo ribattezzato Noos, dal nome della fondazione che dirigeva, deve scontare una condanna a 5 anni e 10 mesi per frode e malversazione che gli è stata inflitta martedì in appello dal tribunale di Palma di Majorca. L'ex campione di pallamano è sposato con nCristina di Borbone, sorella del re. Indagata assieme al marito, lo scorso anno era stata assolta da ogni accusa. Felipe VI, al momento, non ha rilasciato commenti sulla vicenda.

Lo scoppio dello scandalo

Lo scandalo "Noos" era scoppiato nel 2011 quando il genero dell'allora re, Juan Carlos, era stato incriminato per aver deviato fondi pubblici per 6 milioni di euro attraverso l'omonima fondazione sportiva da lui diretta insieme al suo socio di allora, Diego Torres. Il caso ha contribuito a minare la popolarità della monarchia spagnola, che fin dall’inizio ha scelto di chiudersi in silenzio stampa. 

Spagna travolta dai casi di corruzione

La Spagna continua così a essere travolta da scandali di corruzione.  Il primo giugno il governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy è stato sfiduciato in parlamento dopo la sentenza sul caso Gürtel su fondi neri e corruzione che ha colpito il Partido popular del premier. Il processo si è chiuso con diverse pesanti condanne, tra cui quella a 33 anni per l'ex tesoriere del partito di Rajoy, Luis Barcenas. L’inchiesta riguarda tangenti legate al finanziamento del Partito Popolare. Rajoy, dopo la sfiducia, ha annunciato le sue dimissioni da presidente del partito. Alla guida del Paese c’è ora un esecutivo guidato dal leader socialista Pedro Sanchez, che ha giurato come premier il 2 giugno scorso.

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