Torino, insultò poliziotti a manifestazione: docente licenziata

Cronaca
Un momento degli scontri di febbraio a Torino (LaPresse)
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Lavinia Flavia Cassaro offese alcuni esponenti delle forze dell'ordine, schierati durante un corteo contro CasaPound. L'Ufficio Scolastico Regionale le ha notificato il provvedimento nei giorni scorsi

È stata licenziata Lavinia Flavia Cassaro, l'insegnante che lo scorso 22 febbraio aveva insultato alcuni poliziotti durante una manifestazione antifascista contro CasaPound. L'Ufficio scolastico regionale le ha notificato il provvedimento nei giorni scorsi, con decorrenza dal primo marzo, data in cui venne sospesa all'insegnamento.

Il provvedimento

L'Ufficio scolastico aveva proposto il licenziamento dell'insegnante a causa della "grave condotta" tenuta durante la manifestazione antifascista per protestare contro CasaPound, partito di estrema destra impegnato nello stesso momento in un comizio in un albergo del centro di Torino. Durante il corteo venne ripresa dalle telecamere mentre insultava i poliziotti e augurava loro la morte. La procura indaga su Cassaro per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce. Il caso giunge ora a una prima conclusione, con un decreto dell'Ufficio scolastico regionale datato 7 giugno 2018, che dispone il licenziamento per la Cassaro, con decorrenza dal 1° marzo 2018.

Il sindacato: "Ingiustizia è fatta"

A rendere noto l'accaduto è stato Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale Cub Scuola, che ha dichiarato: "Ingiustizia è fatta". Il sindacato - ha aggiunto - "garantirà piena difesa, sia in sede legale che mediante l'azione sindacale" all'insegnante. "Pare evidente che se Lavinia non fosse stata intercettata da giornalisti affamati di notizie e se, subito dopo, il premier della Buona Scuola non avesse ceduto alla tentazione di individuare una 'cattiva maestra', il caso Cassaro non ci sarebbe mai stato", sottolinea Scarinzi. Che si dice pronto a "dimostrare l'inconsistenza della contestazione di addebito mossa alla maestra". Un caso di "democrazia autoritaria", secondo Scarinzi, che definisce il licenziamento "una sanzione sproporzionata".

Cassaro: "Non mi pento"

Nei giorni successivi all'evento, nel pieno della polemica, intervistata da Sky TG24 Cassaro disse: "Non mi pento e non mi vergogno". Il 1° marzo l'insegnante scese nuovamente in piazza per manifestare. La donna ha spiegato che non voleva augurare la morte ai singoli agenti, "ma all'apparato che difende il fascismo".

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