Padri separati, le vostre storie raccontate ad Hashtag24

Cronaca

Vittorio Eboli

Archivio Getty

Difficoltà economiche, contrasti per la gestione dei figli, proposte per migliorare le leggi attuali: ci sono tanti diversi vissuti nelle testimonianze che avete inviato, numerosi, durante l’ultima puntata dell’approfondimento condotto da Riccardo Bocca

Quella dei padri separati è una condizione sempre più diffusa, ancor più di quanto i mass media forse facciano percepire. Una realtà in cui si mischiano rapporti affettivi, paletti giuridici e costanti difficoltà economiche. I padri separati sono stati al centro dell’ultima puntata di Hashtag24, l’approfondimento settimanale (VAI ALLO SPECIALE) condotto in diretta ogni mercoledì alle 21 da Riccardo Bocca: storie ad alta intensità emotiva, quelle che il pubblico ha condiviso con il programma di Sky TG24, storie che comunque si concludano segnano per sempre padri, madri e figli.

Numerosi sono i padri che lamentano difficili condizioni economiche. Carlo ad esempio si chiede: “Non riesco a mantenere mia figlia (avuta dal secondo matrimonio) per l'assegno di mantenimento spropositato dato alla mia ex moglie (con la quale non ho figli): ma la legge non dovrebbe tutelare anzitutto i minori?”.

La tutela dei minori

E non è un caso isolato, il suo. “Serve intelligenza - scrive Antonella sul gruppo Facebook di Hashtag24 - Non ho chiesto alimenti per scelta, come farebbe il padre a vivere?”. C’è chi propone cambi radicali delle prassi attuali: “Perché la legge non consente di vendere la casa di proprietà di entrambi i genitori, nel caso in cui il padre non è più nelle condizioni di vivere dignitosamente?”. Ovviamente non tutte le storie sono dello stesso tenore: c’è anche il rovescio della medaglia. “Mi dispiace per i padri sul lastrico - scrive Luciana - ma vi assicuro che di donne che crescono figli da sole ce ne sono molte ma molte di più”.

Non è solo un problema di soldi

Al dolore per un matrimonio finito spesso si somma l’angoscia per l’allontanamento dai figli. “Questo affido di condiviso ha solo il nome, l’interpretazione dei giudici depaupera e svilisce la legge 54 del 2006”, scrive Roberto Castelli, presidente dell’associazione Genitori Sottratti. E come in tutte le vicende umane che toccano i sentimenti, dove non arrivano – e non possono arrivare – leggi e tribunali, può arrivare la sensibilità e l’intelligenza delle persone.


E allora l’ultimo messaggio lo lasciamo a Nicola da Bologna: "Io sono divorziato, ho un rapporto ottimo con la mia ex-moglie e con il suo compagno, entrambi verranno al mio matrimonio. Abbiamo una figlia di anni 11 e mai abbiamo messo in mezzo a discussioni la nostra bambina. Abbiamo creato un clima di serenità e usciamo tutti e 5 insieme". Un happy end che, nonostante tutto, invita alla speranza.

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